Mafia: confisca a imprenditore di Marsala, snodo affari Casalesi 
Cronaca Sicilia

Mafia: confisca a imprenditore di Marsala, snodo affari Casalesi 

giovedì 3 novembre, 2016

NARSALA, 03 NOVEMBRE - Era lo snodo siciliano degli affari dei Casalesi nel settore ortofrutticolo nel centro-sud Italia. Adesso beni per 1,8 milioni di euro sono stati confiscati dalla Direzione investigativa antimafia di Trapani a
C.G.
, autotrasportatore 50enne marsalese.
Interessati dal provvedimento terreni, fabbricati e la societa' di Trasporti con sede a Mazara del Vallo, veicoli e rapporti bancari. La proposta di applicazione della misura di prevenzione, avanzata dal direttore della Dia Nunzio Antonio Ferla, e' stata accolta dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Marsala che ha emesso il provvedimento. A G. e' stata inoltre applicata la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per tre anni. [MORE]

L'uomo e' ritenuto prestanome della cooperativa di Marsala, nella quale aveva interessi l'esponente mafioso I. M., e al centro di una vasta inchiesta giudiziaria condotta dalla Dda partenopea sulle infiltrazioni mafiose nel circuito della grande distribuzione ortofrutticola dell'agro pontino. La Procura distrettuale di Napoli ha documentato all'interno del mercato ortofrutticolo di Fondi, uno dei principali in Italia, la spartizione degli affari da parte delle organizzazioni malavitose, qui attive per acquisire il monopolio nel settore dei trasporti su gomma, gestita del clan dei Casalesi.

Quelle indagini, sin dal 2005 hanno svelato le infiltrazioni e i condizionamenti dell'ala degli Schiavone nelle attivita' dei principali mercati ortofrutticoli. Il clan, al fine di aggiudicarsi il controllo esclusivo nello strategico settore dei trasporti dei prodotti ortofrutticoli sulle tratte da e per la Sicilia, aveva stretto una vera e propria alleanza con imprenditori legati a G.R., fratello del feroce capomafia Toto' e da anni residente nella provincia trapanese. Beneficiario principale, sul versante siciliano della provincia di Trapani, dell'accordo tra gli esponenti camorristi dei Casalesi e i mafiosi trapanesi sarebbe stato appunto l'impresa Afm Autofrigo Marsala, gestita da I.M. e A.G.  


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