Milano, Elezioni comunali 2016: Quale futuro per la città?

domenica 1 marzo, 2015

MILANO, 1 MARZO 2015 - A meno di un anno dalle prossime elezioni comunali della città di Milano, si susseguono le voci di un Pisapia bis ed impazza il toto nomi. Sarà importante capire lo sviluppo degli scenari politici a venire, dato che al momento vige incertezza bipartisan su quelle che saranno le strategie per la corsa di Palazzo Marino. [MORE]

Sul fronte Pd, a parlare dell’argomento è il vicesegretario, Lorenzo Guerini, il quale si è augurato che Pisapia possa essere ancora della partita, senza tuttavia dimenticare lo scenario politico nazionale profondamente cambiato dalle elezioni “arancioni” del 2011. Attualmente, infatti, la maggioranza di Palazzo Marino non è più corrispondente a quella precedente coalizione, data la presenza di Rifondazione e un Pd che aveva appoggiato la candidatura unitaria del sindaco di Sel. Configurazione tutt’altro che conforme alla situazione odierna di Roma, con il partito di Nichi Vendola all’opposizione e con un Governo appoggiato dai centristi con Area Popolare e l’Ncd del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano.

Proprio Guerini, ammette la necessità di guardare all’attuale situazione governativa. Il sindaco Pisapia, dal canto suo, parla della importanza di riconfermare il risultato di quattro anni fa e di elezioni che “non possono essere perse” ma tace sul proprio futuro personale. Le voci, sarebbero comunque quelle di una non ricanditura dell’avvocato milanese. In fondo, per il Pd, la speranza (o meglio l’intenzione) di vederlo ricandidato è reale o solo apparente? A quanto pare la ricanditura di Pisapia non sarebbe una necessità per il partito. E’ lo stesso segretario lombardo Pd, Alessandro Alfieri a confermare le ipotesi di guardare “altrove”. «Replicare con una coalizione con Rifondazione, non corrisponde più al quadro politico che è cambiato.» Un Pd, dunque, più vicino a posizioni centriste e con l’allontanamento di una possibile intesa spostata più a sinistra.

Molti i nodi ancora da sciogliere mentre la stampa, negli scorsi giorni, aveva sollevato una possibile candidatura del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi (Ncd), nelle file del centrosinistra. Ipotesi che avrebbe del clamoroso, un vero e proprio incubo per gli elettori Pd, tuttavia smentita dallo stesso Lupi, il quale avrebbe manifestato l’intenzione di proseguire la propria esperienza governativa e il desiderio di contribuire al cambiamento del Paese attraverso l'attuale incarico. La soluzione Lupi, ovviamente, tiene banco anche nel centrodestra, anche alla luce dei fatti del 2011. Nonostante la ricanditura dell’ex sindaco Letizia Moratti, fu già ventilata infatti una sua possibile candidatura in quell’occasione.

E Matteo Salvini? Il suo nome potrebbe forse essere l’unico a portare un vento di unità a destra ma l’impressione è che il leader del Carroccio sia estremamente interessato a portare avanti la sua battaglia anti-renziana a livello nazionale. E mentre l’ex Ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, aveva rifiutato una sua possibile candidatura, lasciano pensare le parole di Salvini. Egli stesso avrebbe parlato di “sogno nel cassetto.”

Mentre Ncd e Lega bisticciano, (anche se il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, auspica una candidatura unitaria) si attende di comprendere quali saranno le mosse di Forza Italia, già martoriata dai ricostruttori targati Raffaele Fitto. Il toto nomi relativo al Centrosinistra, invece, risponde ai nomi del segretario cittadino di partito, Pietro Bussolati e della responsabile esteri nazionale, la giovane Lia Quartapelle. Non mancano poi ritorni di fiamma del calibro di Umberto Ambrosoli (sconfitto da Maroni alle elezioni regionali 2013) e Stefano Boeri, fratello del neo presidente Inps, Tito.

Foto da: ilgiorno.it

Cosimo Cataleta

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