Pensioni, incontro  governo-sindacati: siglato accordo
Economia Lazio

Pensioni, incontro governo-sindacati: siglato accordo

mercoledì 28 settembre, 2016

ROMA, 28 SETTEMBRE – Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al termine dell’incontro con i sindacati, ha annunciato la firma di un verbale sugli interventi sul sistema pensionistico.
«Abbiamo concluso la fase di lavoro con i sindacati e siglato un verbale che è la sintesi di questo lavoro sulle tematiche della previdenza», ha detto il ministro, confermando che il Governo ha intenzione di stanziare risorse per 6 miliardi nell’arco di tre anni seguendo una dinamica crescente: «Abbiamo rappresentato l’intenzione del governo di rendere disponibili sei miliardi in tre anni – ha spiegato - Questa previsione fa i conti con il quadro generale di finanza pubblica e siccome sono interventi strutturali, avremo una distribuzione che parte più bassa e cresce nel tempo».[MORE]

Il verbale, di cinque cartelle, contiene le misure che saranno messe in campo nei prossimi tre anni, fra le quali l’Ape, l’intervento sui precoci e l’estensione e l’aumento della quattordicesima per i pensionati con i redditi più bassi.

Le misure previste

La quattordicesima, riconosciuta ai pensionati con redditi complessivi personali fino a 750 euro mensili, sarà estesa anche a coloro che hanno redditi fino a mille euro al mese (2 volte il trattamento minimo). Per coloro che hanno già il beneficio l’importo sarà aumentato, ma non è ancora stato definito il rialzo in base agli scaglioni di contributi versati. Per l’aumento di chi già riceve la somma aggiuntiva, complessivamente, verrà speso il 30% dello stanziamento dedicato a questo capitolo. La quattordicesima sarà estesa ai pensionati con redditi complessivi personali fino 1.000 euro al mese, ossia a 3,3 milioni di persone, dunque quasi 1,2 milioni in più rispetto alla attuale platea di beneficiari.

Fonti sindacali presenti all’incontro col ministro hanno inoltre riferito che si è arrivati ad una soluzione per i lavoratori precoci, che hanno iniziato a lavorare prima della maggiore età: se si appartiene alle categorie di lavoratori in difficoltà, come disoccupati senza ammortizzatori sociali, disabili e chi ha svolto attività gravose, per chi ha lavorato 12 mesi effettivi, anche non continuativi, prima del compimento dei 19 anni l'uscita sarebbe anticipata a 41 anni di contributi.

Tra le altre misure, oggetto di discussione dell’incontro, anche l’Ape, l’anticipo pensionistico su base volontaria, per accedere al quale, come si legge nel verbale, bisognerà aver maturato una pensione «non inferiore a un certo limite». Il limite minimo non è stato ancora identificato.
Poletti ha spiegato che tra gli elementi ancora da definire ci sono «le platee» per l’Ape social e per i lavoratori precoci che avranno diritto all’uscita anticipata a 41 anni di contributi. Sulle platee, ha detto il ministro, è necessario ancora «un lavoro di approfondimento». La novità «significativa», ha sottolineato, è l’inserimento di un nuovo parametro per il pensionamento: «non si terrà solo più conto dell’età e dei versamenti contributivi ma anche di quale lavoro hai fatto, del grado di fatica richiesta dall’attività».

Al termine del tavolo con i sindacati, Poletti ha specificato che tra le questioni da affrontare c’è anche quella che riguarda «i giovani con carriere discontinue» per cui è necessario trovare un meccanismo per garantire uno «zoccolo pensionistico».

Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso ha parlato di «buon lavoro». «Sulle pensioni - ha detto - si è fatto un buon lavoro, ma non è ancora concluso». Per la Camusso, in particolare, risulta positiva la distinzione tra lavori, privilegiando nell'uscita chi ha svolto attività più faticose.

Soddisfatto anche il segretario generale della Cisl, Annamaria Forlan, che ha dichiarato: «Dopo tanti anni i pensionati vedono un pò di giustizia». «Questo - ha aggiunto - non significa che ci accontentiamo, la nostra piattaforma è nella nostra testa e nei nostri cuori». Per Furlan «il lavoro va avanti, restano ancora tante cose da fare», ma quello di oggi «è un buon risultato».

Queste invece le parole del segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo: «I sei miliardi stanziati non sono sufficienti e non dimentichiamo gli esodati e il resto della piattaforma». Tuttavia, ha spiegato, si è fatto «un buon lavoro», ma, ha aggiunto, «non è finito» e «si guarda alla stanziamento con la lente rivolta alla fase successiva». Dunque, ha concluso, «la discussione continua».

[foto: .rainews.it]

Antonella Sica


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Economia.