Prandelli al Galatasaray: «È una scelta sportiva»
Sport Lombardia

Prandelli al Galatasaray: «È una scelta sportiva»

martedì 8 luglio, 2014

ISTANBUL, 8 LUGLIO 2014 - È stato il giorno di Cesare Prandelli. Ad Istanbul, sponda Galatasaray, si è aperta una nuova pagina: per il club e per il tecnico.

«È stata una scelta sportiva con una società vincente che ha una storia molto ricca. Abbiamo un futuro davanti – ha affermato l’ex ct azzurro che con il club turco ha firmato un contratto biennale – c’è un progetto che deve arrivare all’obiettivo: creare una squadra che offra un calcio non solo bello, ma anche vincente. Il presidente mi ha detto che vuole la quarta stella, è già garanzia di mentalità vincente».

Ma se il futuro a tinte giallorosse inizia con le migliori premesse, il pensiero di Prandelli non può non voltarsi al recente passato, ovvero alla missione degli azzurri in Brasile frantumatasi miseramente già al primo turno eliminatorio. «Superare uno choc come il Mondiale non è facile. La possibilità di iniziare subito e avere un nuovo obiettivo potrebbe aiutarmi molto. Il bilancio dei 4 anni in azzurro non devo farlo io. Ciò che abbiamo compiuto dentro e fuori dal campo sarà da rileggere. Certo, quando poi ricevi minacce, lettere nella cassetta della posta, oppure leggi certi articoli e senti certe trasmissioni, rimani spiazzato, non ti fanno stare bene, ti chiedi il perché».

Parole dal sapore amaro e che dimostrano tutta l’amarezza del tecnico, il quale spiega anche il gesto delle dimissioni: «Mi sono dimesso perché non sono il tipo che va a chiedere la buonuscita come si fa in Italia. Non sono venuto qui per le minacce, ma se avessi ricevuto delle proposte non se adesso avrei allenato in Italia. Non cerco scuse – aggiunge Prandelli – il progetto l’ho ideato io e l’ho fallito, quindi è giusto che me ne sia andato».

L’ex commissario tecnico della nazionale azzurra non si esime dall’entrare nei punti delicati dell’avventura brasiliana: «Giuseppe Rossi? Non volevo parlarne. È ancora forte la delusione che ho provato dopo le sue parole. Se un giocatore conosce il proprio ruolo. L’avevo detto alla prima conferenza, non era pronto e glielo ho detto due volte. Questa è una delusione umana. Un giorno dirà la verità. È cominciato tutto da lì». Ma sulle scelte è chiaro: «Le rifarei sono state dettate dal campionato, chi c’era ha meritato di venire».[MORE]

La chiosa finale Prandelli la dedica a Balotelli: «Mario non è un campione, è un giocatore che ha i colpi. Quando ci siamo salutati glielo ho detto: se vuole diventare quello che pensa deve vivere nella realtà e non in una visione virtuale. Gli ho voluto bene e gliene voglio tuttora, ma deve percepire la realtà e non creare il proprio mondo parallelo. Gli ho detto – spiega il neo tecnico del Galatasaray – di fare tesoro di questa esperienza perché la Nazionale ha bisogno di lui. Se torna con i piedi per terra, non sarà solo un giocatore che ha i colpi, ma anche un campione».

(Immagine da corriere.it)

Giovanni Maria Elia


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Sport.