#ProMiGrè2013, i CIE "lager che paghiamo con le nostre tasse"
Cultura e Spettacolo Emilia Romagna

#ProMiGrè2013, i CIE "lager che paghiamo con le nostre tasse"

sabato 13 aprile, 2013

BOLOGNA, 13 APRILE 2013 - Stamane ProMiGrè ci porta nella realtà dolente e a volte celata dei CIE, centro di identificazione ed espulsione. Una realtà che talvolta sfiora l'inumanità, viola la libertà dell'individuo ed è forse proprio per questo che i CIE sono verità nascoste in strutture nelle quali nessuno può accedere, o quasi. [MORE]

"Io l'ho visto il CIE di Bologna. Sono privi di letti, si dorme su un gradino di cemento e ci si copre con "lenzuola" di carta." La realtà che racconta Sandra Zampa, parlamentare del Pd, è un pugno allo stomaco, una verità che brucia sull'anima. "Tali condizioni - continua Zampa - hanno fatto si che si levassero  molte voci, talmente da far chiudere il CIE affinchè possa essere riaperto in condizioni nettamente migliori. A mio parere l'attenzione a questi temi è davvero troppo poca, rara e limitata ad ambienti molto ristretti." E forse è proprio l'indifferenza e la poca attenzione di tanti a far degradare una determinata realtà, a lasciarla morire a se stessa. "Questi luoghi - afferma la parlamentare - che non sarebbero mai dovuti nascere, sono dei luoghi in cui le persone possono restare rinchiusi fino a 18 mesi. Vengono privati della loro libertà perché nessuno è in grado di identificare queste persone e, quindi, di decidere che eventualmente devono essere rimpatriati. Questi luoghi sono diventati una specie di cestino delle immondizia prima della raccolta differenziata. Le persone sono trattate esattamente alla stregua di qualcosa che va buttato. Nei CIE ci sono donne  che sono vittime di tratta e che quindi dovrebbero stare in tutt'altro luogo, dovrebbero essere accolte, ascoltate, aiutate a denunciare gli autori della tratta. Lì dentro ci sono casi di gente con problemi psichiatrici, soprattutto a Milano dove addirittura vengono rinchiusi i transessuali. Penso che i CIE italiani devono essere tutti chiusi! Non devono esserci dei lager che paghiamo noi, con le nostre tasse. Stiamo parlando di persone che vengono tenute chiuse 24 al giorno, tutti i giorni, non sapendo cosa ne sarà di loro, pensate all'impatto psicologico che una tale situazione può comportare." Un tasto dolente di vite deturpate, massacrate. Un passo indietro della civiltà, un ritorno allo stato barbaro dove l'umanità è schiacciata sotto il peso dell'indifferenza umana.

Rossella Assanti


Autore
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