Renzi promuove il sindacato unico e i sindacati attaccano
Politica Lazio

Renzi promuove il sindacato unico e i sindacati attaccano

sabato 23 maggio, 2015

ROMA, 23 MAGGIO 2015 - Il premier Matteo Renzi, intervistato durante la puntata di "Bersaglio Mobile" su La7, ha rivelato che gli “piacerebbe arrivare un giorno al sindacato unico”, senza più “sigle su sigle”.[MORE]

I sindacati non hanno tardato ad esprimere la loro opinione in merito all’auspicio di Renzi. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, rivendica un’errata concezione semantica del ‘sindacato unico’: "Penso che il tema del sindacato sia quello del sindacato unitario. Il sindacato unico è invece una concezione che esiste solo nei regimi totalitari". Bocciatura per l'idea del premier anche dal segretario generale Uil Carmelo Barbagallo: "Nel mondo dove ci sono sindacati unici ci sono governi autoritari o comunque i lavoratori non stanno bene", ha detto al Gr Rai, aggiungendo che Renzi "continua a rappresentare un Paese con un uomo solo al comando".

Per Annamaria Furlan (Cisl), "L'Italia non ha bisogno di un sindacato unico ma di sindacati responsabili e riformatori, capaci, come ha fatto sempre la Cisl nella sua storia, di guidare le trasformazioni del paese con una linea partecipativa e non antagonistica, assumendosi le responsabilita' con la politica di concertazione e con accordi sindacali innovativi a livello nazionale, territoriale e aziendale”. Per Francesco Paolo Capone, segretario Ugl, "seguendo il ragionamento del premier, che evidentemente sogna un Paese a sua immagine e somiglianza, si potrebbe arrivare persino a un partito unico, ad un telegiornale unico, ad un'agenzia di stampa unica e ad un quotidiano unico".

Il presidente della Commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi sostiene che "Anche la sola speranza di un sindacato unico e' incompatibile non solo con la storia plurale della nazione ma anche con l'idea di una societa' libera in cui i lavoratori, come gli imprenditori, si associano in forme varie che tra loro si relazionano liberamente". L'ex ministro del Lavoro aggiunge: "Le leggi hanno il compito di incoraggiare e non irregimentare questa liberta' plurale”.

Gran parte delle organizzazioni sindacali, dunque, non aspira a convergere verso un sindacato unico. Del resto, l’esperienza sindacale italiana è intrisa di divisioni che hanno preceduto la sottoscrizione di importanti accordi, e oggi ad essere promossa è ancora la logica della frammentazione della rappresentanza sindacale. Dal canto suo, Renzi esordisce così: "Io cattivo con i sindacati? Così mi dipingono. Ma per la prima volta il governo fa diminuire i precari”.

Insomma, scongiurata un’imminente e nuova fase concertativa del sindacato italiano, notiamo che quest’ultimo, così eterogeneo al suo interno, ha perduto l’aureola di grande attore di giustizia sociale.

 

Luna Isabella

(foto da spacepress.wordpress.com)


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