Statali, sì a taglio partecipate ma slitta riforma dirigenza
Politica Lombardia

Statali, sì a taglio partecipate ma slitta riforma dirigenza

giovedì 11 agosto, 2016

ROMA, 11 AGOSTO - Nessun passo avanti sulle modifiche ai dirigenti. Non vi saranno riforme per il momento nell’ambito della pubblica dirigenza, che resta così sul tavolo di Palazzo Chigi. Il governo puntava a discutere di questo aspetto della riforma già a partire da ieri. Così non è stato a causa delle troppe resistenze dell’alta burocrazia. Alla fine si è giunti al compromesso con lo slittamento del testo di due settimane. [MORE]

 

Secondo fonti di Palazzo Chigi, le resistenze sarebbero non poche. Ragion per cui più che un problema di tempo sembrerebbero esservi profonde diversità di vedute rispetto alla proposta dell’esecutivo. Opposizione ferma pare essere quella dei dirigenti di prima fascia. La vicenda si complica, visto che la riforma rischia di saltare e la data del 25 agosto sembra essere l’ultima buona per l’approvazione. Il 28 agosto scade infatti la delega a favore del governo Renzi.

 

Soddisfatta comunque la ministra Marianna Madia, così come riferito a mezzo Twitter: «Riduzione società partecipate e cittadinanza digitale approvate, definitivamente, oggi. La riforma Pa continua» ha rincarato la dose, con tanto di hashtag #passodopopasso. Il commento della Madia si riferisce alla giornata di ieri, nella quale appunto il taglio delle partecipate ha rivestito il tema centrale in Cdm.

 

L’obiettivo del governo Renzi è quello di scremare le partecipate dal numero attuale di 8mila a mille. Tuttavia, tale taglio sarà meno brusco del previsto, essendo più graduale. E’ infatti previsto un meccanismo di revisione straordinaria di sei mesi, prima di una razionalizzazione completa nel giro di due anni.

 

Per quanto riguarda i premi ai manager in perdita, questi saranno assicurati anche in perdita ma solo in casi eccezionali. Servirà tuttavia anche qui un decreto ad hoc per delineare la fattispecie. Circa i dipendenti in esubero, il governo affiderà tale compito alle Regioni. In caso di mancata ricollocazione, l’elenco del personale dovrà essere spedito all’Anpal, la nuova agenzia per le politiche attive.

 

Novità riguarderanno anche l’agenda digitale, con una modernizzazione della macchina pubblica. In particolare è prevista una revisione del codice dell’amministrazione digitale ed un testo unico per i processi contabili, dinanzi alla Corte dei Conti. Ma lo stallo della riforma della dirigenza rischia di compromettere i passi avanti sulla revisione della macchina pubblica. Le prossime due settimane decideranno così il finale di questo lungo percorso.

 

foto da: confartigianato.it

Cosimo Cataleta


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