Bossi contro il ministro Kyenge: «Il Paese ne ha piene le scatole»
Politica Lombardia

Bossi contro il ministro Kyenge: «Il Paese ne ha piene le scatole»

domenica 11 agosto, 2013

MILANO, 11 AGOSTO 2013 – Proseguono gli attacchi del Carroccio contro ministro Kyenge. Questa volta, ad infierire con i toni che lo contraddistinguono, il Senatùr Umberto Bossi che – nel corso un comizio alla Festa della Lega di Arcore, in provincia di Monza e Brianza – ha affermato: «Dicono che è la solita Lega razzista, ma è tutto il Paese che ne ha pieni i co... del ministro Kyenge», aggiungendo che: «Il Paese ne ha piene le scatole del ministro Kyenge. Io sono contrarissimo agli insulti, si può ragionare, ma bisogna anche dire la verità».

Poi, in merito all'ipotesi di concedere la cittadinanza agli immigrati attraverso lo ius soli – ovverosia la nascita in territorio italiano, Bossi ribadisce: «Ho chiesto in Aula al ministro Alfano se era vero che il Governo vuole cambiare la Bossi-Fini. E lui mi ha detto "Sono io il ministro dell'Interno, Cecile Kyenge può dire quello che vuole ma io non ho alcuna intenzione di toccare la legge Bossi-Fini"».

Bossi ha proseguito soffermandosi sul futuro del partito da lui fondato: «Maroni mi ha detto che vuole fare il congresso entro la fine dell'anno», puntualizzando rispetto alle recenti divisioni interne al partito: «non voglio scontri, non dobbiamo litigare». [MORE]

Non poteva mancare un riferimento alla stabilità del governo Letta: «Secondo me il governo sta in piedi, perché non c'è nessuno che abbia la forza di buttarlo giù, nemmeno Berlusconi», sottolineando che: «la Lega si sta già preparando per il dopo-governo Letta, ma non si va a elezioni domani o dopodomani». Per Bossi si tornerà alle urne «dalla primavera» prossima.

Per quanto concerne le ultime vicende che vedono protagonista Berlusconi, a seguito della sentenza della Cassazione, il Presidente federale del Carroccio ha affermato: «La Magistratura fa una serie di errori che non paga mai: non va bene. Bettino Craxi non applicò il referendum per dare ai magistrati maggiore responsabilità civile e alla fine si trovò mandato fuori dal Parlamento», continuando: «Un po' come Berlusconi, che ha traccheggiato sulla riforma della giustizia». Tuttavia, ai giornalisti che – al margine del comizio – gli hanno se era da ritenersi il suo un paragone tra Berlusconi e Craxi, Bossi ha replicato: «No, non li ho paragonati, ho solo ricordato che Craxi non aveva applicato il referendum contro la Magistratura». E a chi ha incalzato chiedendo: «Ma la carriera politica del Cavaliere è finita dopo la sentenza di Cassazione sul processo Mediaset?». Il Senatùr ha risposto con un secco «No».

(fonte: Corriere della Sera, fotogramma: ilmondo.it)

Rosy Merola


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