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Bovalino: una Stele in ricordo di Antonio Malafarina. La sua vita al servizio della disabilità.

Pasquale Rosaci
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Bovalino: una Stele in ricordo di Antonio Malafarina. La sua vita al servizio della disabilità.
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È una finestra permanentemente aperta sul mare, così possiamo sintetizzare la caratteristica principale del bel monumento che le mani sapienti del maestro scultore Felice Tagliaferri, non vedente, hanno saputo plasmare in ricordo dell’amico di tante iniziative e battaglie condotte per conto e nel nome della disabilità.

La struttura marmorea, realizzata con pregiato marmo di Carrara è stata collocata al centro del lungomare San Francesco di Paola, a Bovalino (Rc).

Strategico il punto della sua sistemazione, infatti è stato posto in bella vista proprio al centro della passeggiata a mare, un punto obbligato dove poter godere, sia in estate che in inverno, dello spettacolo visivo ed emozionale che solo il mare sa offrire.

Quel mare che Antonio ha sempre amato e frequentato sin dalla giovane età e che poi, purtroppo, all’età di diciotto anni lo ha vilmente tradito (dopo l’ultimo tuffo in mare, prima del rientro a Milano) causandogli una tetraplegia permanente che ne ha condizionato la vita fisica, ma non certamente quella mentale che, anzi, ha mantenuto sempre viva ed attiva fino all’ultimo giorno della sua esistenza terrena (ricordiamo che Antonio ci ha lasciati l’11 febbraio 2024).

Ed è stata proprio questa grave condizione che ha spinto Antonio Malafarina a battersi negli anni per la realizzazione di progetti utili ed innovativi applicati al complesso e vasto mondo della disabilità.

È stato grazie alla sua caparbietà ed a quella dei suoi tanti amici, giornalisti soprattutto, che il termine “portatore di handicap” è stato normativamente cambiato in “diversamente abile”, una prima conquista che ha spalancato le porte a tutta una serie di altre iniziative che hanno dato ampio respiro e speranza alle persone affette da gravi patologie.

“Questa Stele -ha detto Felice Tagliaferri- vuole essere un segno tangibile del forte legame esistente con Antonio al quale mi lega ed accomuna non soltanto il destino di vivere una condizione di disabilità, ma anche quella di avere la consapevolezza di saper affrontare i tanti problemi che la vita ci pone davanti, e lo abbiamo sempre fatto con grande forza di volontà, spirito d’iniziativa e, perché no,…anche una innata e forse sproporzionata autoironia”

“L’uomo con lo sguardo oltre”, questo è il titolo -azzeccatissimo- dato alla manifestazione che, ricordiamo, si è svolta a Bovalino il giorno 28/8/2025 con inizio alle ore 18.30, sul Lungomare San Francesco di Paola.

L’evento, moderato da Mara Rechichi, esperta in comunicazione, è stato articolato in due fasi: la prima, con lo svelamento dell’opera e la benedizione da parte del Parroco, Don Luigi De Franceschi; a seguire, dopo i saluti istituzionali, il momento più emozionante che ha visto il papà di Antonio, il Signor Bruno, sedersi sul basamento della Stele e volgere lo sguardo oltre la finestra, uno sguardo dolce ed intenso verso il mare, in quello sguardo c’erano certamente anche gli occhi di Antonio al quale tutti i presenti hanno sicuramente rivolto un caro ed affettuoso pensiero.

La seconda fase, si è svolta con l’incontro in Piazza Canceglia, poco distante dal monumento, dove la comunità bovalinese si è saputa e voluto stringere numerosa attorno alla famiglia Malafarina, facendogli di fatto sentire tutto l’affetto e la vicinanza possibile.

Per rendere omaggio alla memoria di Antonio sono venuti giù in tanti, soprattutto amici e colleghi con cui Antonio ha condiviso momenti belli e meno belli.

Alessandro Cannavò e Claudio Arrigoni del Corriere della Sera; Lorenzo Sani, Consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti; Simone Fanti, giornalista di Oggi e redattore de “Il tempo del viaggio”, rubrica del Corriere della Sera; Angelo Mantovani, medico personale di Antonio che lo ha sempre avuto in cura sin dai primi istanti della sua malattia; Felice Tagliaferri, scultore ed amico non vedente.

Erano presenti, ovviamente, i familiari: il papà Bruno…una roccia scolpita in un corpo esile, ma ancora lucido e combattivo; Tiziana Raco, la cugina/sorella e ombra costante di Antonio, sempre presente ed amorevole nelle cure; gli altri parenti e gli amici più cari, come Rosario Ceravolo, compaesano ed amico fraterno sin dagli albori, che lo ha sempre seguito in tutti questi anni di sofferenza, ma anche di gioia professionale.

Nel corso della serata, particolarmente graditi sono stati gli interventi di Giulia Palmisano che, con grande maestria ha saputo declamare alcuni scritti di Antonio (per lo più pensieri ed aforismi).

Ricordiamo che Antonio Malafarina è stato un giornalista, uno scrittore, un comunicatore instancabile, un poeta, un inventore ed anche un imprenditore.

Una persona che della sua condizione di disabilità non ne ha fatto un peso bensì un volano da cui ripartire per spingere al massimo al fine di aiutare soprattutto il prossimo, chi come lui si è trovato improvvisamente davanti un muro, solo all’apparenza invalicabile.

Antonio Malafarina, anche grazie alla vicinanza professionale e agli insegnamenti del compianto Franco Bomprezzi (giornalista, scrittore e blogger, deceduto a Firenze il 18/12/2014) è stato tra i più importanti giornalisti italiani che si sono saputi spendere per favorire un “giornalismo di qualità”, trattando spesso temi spinosi ed impegnativi, come appunto quello della disabilità.

Con Claudio Arrigoni e Lorenzo Sani stava curando la correzione dell’ultima bozza della guida dedicata alla disabilità, una guida dal titolo “Comunicare la disabilità. Prima la persona”, che aveva l’obiettivo primario di comunicare e rispettare in ogni sua forma la disabilità delle persone.

Antonio è stato anche uno dei principali fautori e firmatari del blog gli “inVisibili” (Corriere della Sera) e Direttore di “Superando.it”.

Di Antonio rimangono tanti episodi, anche divertenti, ma quello che più ha colpito il lettore è la vena sarcastica ed autoironica con cui ha saputo affrontare la vita ed i suoi problemi.

Famosissimi i suoi aforismi, praticamente ne creava uno al giorno, che amava chiudere sempre con la solita frase “…un sorriso” seguito da una virgola, come per mantenere sempre aperta la finestra alla innovazione, sia letteraria che tecnologica, elementi indispensabili nel suo lavoro ma anche nel vivere quotidiano.

Nel corso dell’incontro molte sono state le testimonianze ed i ricordi affettuosi degli amici di sempre: Alessandro Cannavò, giunto a Bovalino dopo tante peripezie dovute agli inconvenienti dei trasporti; Lorenzo Sani, che ha detto di aver conosciuto Antonio solo nel giorno dell’addio, ma in realtà erano stati tantissimi i contatti da remoto che li aveva tenuti legati a doppio filo; così come Felice Tagliaferri, Claudio Arrigoni e Simone Fanti, splendidi compagni di viaggio.

E per ultimo, ma che ha rivestito un ruolo di prim’ordine nella vita e nella famiglia di Antonio Malafarina, il suo medico curante, Angelo Mantovani con cui lui (e la cugina ombra Tiziana Raco) teneva quotidianamente i rapporti in relazione all’aspetto sanitario.

Di Antonio, rimarrà per sempre la sua straordinaria forza di volontà e la sua inconfondibile presenza -osiamo e diciamo scenica- caratterizzata dall’immancabile cappello e dal foulard che nascondeva il macchinario che gli consentiva di poter respirare.

Da oggi Bovalino è più ricca, un segno tangibile legato ad uno dei suoi figli migliori è ben visibile e ci illumina tutti quanti, un monito lanciato affinchè la disabilità non sia o diventi una condizione pregiudicante ma, al contrario, sia un elemento aggregante per lo sviluppo e la crescita della società civile.

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Scritto da Pasquale Rosaci

Giornalista di InfoOggi

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