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Fondazione Magis organizza in Ciad screening gratuiti per migliaia di donne e uomini per tumori, diabete, epatite B, HIV e programmi contro la malnutrizione infantile

Redazione
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Fondazione Magis organizza in Ciad screening gratuiti per migliaia di donne e uomini per tumori, diabete, epatite B, HIV e programmi contro la malnutrizione infantile
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L’avvio di un’Unità di screening pre-canceroso nelle aree più popolari della capitale N’Djamena per tumori al seno e del collo dell’utero.

Lo screening gratuito per il diabete organizzato negli ambulatori di periferia per 8mila persone, grazie al supporto dei relais communitaire, e per l’epatite B a 4500 donne incinte con vaccinazione dei neonati.

La formazione capillare “dal basso” nei villaggi sulla nutrizione infantile grazie alle mamans lumières e la cura di 10mila bambini malnutriti.

E ancora: la formazione del personale ospedaliero e le borse di studio, la fornitura di medicinali e apparecchiature mediche, le campagne di sensibilizzazione su stampa e radio, e video informativi online sulla prevenzione e l’importanza della diagnosi precoce.

Sono le numerose azioni messe in campo dalla Fondazione Magis in Ciad - grazie al finanziamento di AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) e di donatori privati - all’interno di un programma molto articolato che nasce per sostenere il fragile sistema sanitario del Paese, messo in ginocchio anche da una continua instabilità climatica e politica che rende sempre più vulnerabile la popolazione. Azioni concrete, dettate da una conoscenza capillare del contesto e delle persone, e ideate per ridurre la mortalità prematura causata dalle malattie trasmissibili e non, garantendo finalmente una salute di qualità anche in Ciad, dove al momento sono disponibili 0,43 medici ogni 10mila abitanti, mentre l’OMS ha fissato la soglia a 23.

Il progetto - denominato Per un sistema sanitario resiliente e di qualità nella terra di Toumai, SiSaTou (AID 12590/09/8) - è concentrato nelle regioni di N’Djamena e Mandoul, in collaborazione con l’Ospedale universitario Le Bon Samaritain, l’unico ospedale in Africa gestito da gesuiti. La Fondazione Magis è infatti una ONG dei gesuiti, con sede a Roma, che promuove attività di cooperazione internazionale attraverso l’impegno di gesuiti e laici in varie parti del mondo, con l’obiettivo di sostenere le comunità locali nel diventare protagonisti di uno sviluppo sostenibile.

In soli 3 anni, il progetto ha raggiunto risultati importanti, come spiega Sabrina Atturo, responsabile progetti di Magis, direttamente dal Ciad: “Quando abbiamo avviato questo programma, per i numeri che si propone di raggiungere e per la varietà di ambiti che tocca, sulla carta poteva sembrare utopistico. Ci ha aiutato invece una scrupolosa analisi dei bisogni e la profonda conoscenza che abbiamo del territorio ciadiano, del contesto socioeconomico e - essenziale - delle tradizioni e di come si articola la vita quotidiana: è da qui che bisogna partire per strutturare interventi efficaci che promuovano il benessere per tutti a tutte le età”.

Così l’azione di Magis ha messo al centro le persone facendo sia dei beneficiari che degli operatori sanitari i protagonisti delle azioni di sensibilizzazione, formazione, screening.

In sintesi di seguito le azioni principali.

L’Unità di screening pre-cancerosi gratuiti per tumori al seno e del collo dell’utero.

Apparentemente sembra che in Ciad ci siano poche pazienti colpite dai tumori al seno e del collo dell’utero; in realtà è l’assenza di screening che fa registrare numeri bassi. E le due patologie, in particolare quella legata al collo dell’utero, sono ancora troppo poco conosciute tra le donne. Dall’osservazione di questa realtà, Magis ha prima distribuito migliaia di flyer di sensibilizzazione nel reparto di ginecologia, nei mercati e nei quartieri, nelle parrocchie e nelle moschee, oltre che promosso articoli e spot sulla stampa, e poi ha avviato l’ottobre rosa, che prosegue nei mesi di novembre e dicembre, per effettuare screening gratuiti alle donne sieropositive all’HIV (le più vulnerabili rispetto all’insorgenza del tumore). Gli screening avvengono all’interno del servizio di ginecologia dell’Ospedale Le Bon Samaritain, rinforzato con la formazione dei ginecologi e l’acquisto di nuove apparecchiature - come il colposcopio - e nuovi letti. Inoltre la collaborazione con gli unici 2 oncologi ciadiani ha permesso la formazione del personale dell’ospedale che prende in carico le donne, dalle ostetriche alle caposala.

Un piccolo grande passo che ha richiesto molto impegno per la formazione e molte risorse per l’acquisto di macchinari, ma che soprattutto è una base per costruire un futuro centro oncologico - già nelle intenzioni del Ministero della Salute - dove un giorno sarà possibile inserire la chemioterapia, che ad oggi non esiste nel Paese. L’Unità di screening intanto si occuperà nei prossimi mesi anche del tumore alla prostata.

Lo screening gratuito per il diabete.

Fino a fine dicembre è attiva anche la campagna che permette alla popolazione di tenere sotto controllo il diabete: sono ben 8mila le donne e gli uomini esaminati gratuitamente all’interno dei 12 centri di salute sul territorio (una sorta di ambulatori medici di base che fungono da primo accesso alle strutture sanitarie). Osservata la scarsa conoscenza della malattia, l’intuizione di Magis è stata formare 30 relais communitaire, importantissime figure di congiunzione tra la comunità e le istituzioni sanitarie: grazie alla loro autorevolezza riconosciuta dalla popolazione e al dialogo aperto con i leader religiosi e gli amministratori locali, sono il tramite ideale per convincere le persone dell’importanza di sottoporsi allo screening (che consiste in un test rapido di controllo la glicemia con una piccola puntura sul dito). I casi sospetti sono poi inviati al centro di diabetologia all’Ospedale di Referenza Nazionale (unico centro in Ciad).

Epatite B: lo screening gratuito alle mamme e il vaccino ai neonati.

Sono 4500 le donne incinte sottoposte allo screening gratuito per rilevare l’epatite B, malattia silenziosa che ha registrato un’incidenza di ben il 10%. È questa la prima indagine in Ciad così rilevante sull’epatite B, che ha portato alla vaccinazione di 500 neonati da mamme positive nelle prime 24 ore di vita, per bloccare la trasmissione mamma-bambino.

Il programma di contrasto alla malnutrizione infantile.

Il programma di recupero nutrizionale include oltre 10mila bambini di 0-5 anni malnutriti, che hanno come punto di riferimento l’ospedale Notre Dame des Apotres (partner del progetto) con l’unità terapeutica dedicata proprio alla cura della malnutrizione infantile, dove vengono effettuate diagnosi e avviati percorsi personali.

Magis produce e distribuisce mille sacchetti al mese di miscele di farine nutrienti, insegnando anche alle mamme come cucinarle e come nutrire i piccoli, cosa osservare e come riconoscere comportamenti anomali, come recuperare le buone pratiche tradizionali e combattere quelle nocive per il bambino. Vengono qui in aiuto le mamans lumières: un centinaio di donne che sono state formate (da parte di nutrizionisti, 3 volte a settimana, in lingua locale) e che diventano affidabili referenti all’interno dei villaggi vicini alla capitale individuando i casi di malnutrizione e sensibilizzando a loro volta altre mamme.

Completano il programma le 25 borse di studio per medici, infermieri e gestori di ospedali, una figura questa che anticipa un cambio culturale nel fare sanità pubblica, poiché raccogliere e analizzare dati permette di capire quali sono le azioni più efficaci da avviare. Così, unitamente alla fornitura di medicinali e di apparecchiature mediche, viene implementata la possibilità di programmazione e cura.

Chiude l’anno la costruzione della nuova sala di accoglienza all’interno dell’ospedale universitario Le Bon Samaritain dedicata al triage, dove i pazienti e i familiari hanno la possibilità di attendere al coperto, circondati da volantini e schermi tv che propongono interviste e spot per continuare nell’azione di informazione e sensibilizzazione sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce.

“È questo l’unico modo per evitare morti in un Paese dove non ci sono attrezzature adeguate a curare malattie a uno stadio avanzato. Per questo lo slogan che ha accompagnato tutta la campagna di informazione che abbiamo veicolato è: Prevenire è meglio che curare” conclude Sabrina Atturo, responsabile progetti di Magis.

 

La fonte del dato riportato nel testo per cui in Ciad ci sono 0,43 medici ogni 10mila abitanti, mentre l’OMS ha fissato la soglia a 23, è: https://www.afro.who.int/fr/news/au-tchad-les-etudiants-en-medecine-sont-appeles-en-renfort-pour-aider-au-suivi-des-personnes

 


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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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