Intervento Wanda Ferro incontro Forza Italia con Gasparri
Politica Calabria

Intervento Wanda Ferro incontro Forza Italia con Gasparri

sabato 18 gennaio, 2014

CATANZARO, 18 GENNAIO 2014 - Una storia politica è frutto di eventi che ti allontanano dai vecchi amici o ti avvicinano ai nuovi compagni di viaggio, a volte anche occasionali, temporanei e frutto di intese, più o meno larghe, che in politica durano appena lo spazio di un sorriso.

Anche una storia politica come la mia, già abbondantemente oltre i due decenni, presenta caratteristiche simili e quindi ti capita di vivere esperienze al fianco di donne ed uomini che poi trovi dall’altra parte della barricata, oppure dalla stessa parte ma sotto una diversa bandiera.
[MORE]
Io in questi vent’anni, come la gran parte dei presenti, ho camminato lungo un percorso che ad ogni vento di cambiamento riscopriva nuove sigle, nuovi inni e nuovi colori e quindi, pur rimanendo sostanzialmente sempre dalla stessa parte, smontavamo le tende per migrare dal glorioso Movimento Sociale ad Alleanza Nazionale, poi ci siamo ritrovati dentro il Popolo della Libertà, infine oggi difendiamo i nostri valori all’interno di Forza Italia.

Curiosamente mi sono trovata ad essere l’ultima coordinatrice provinciale di AN, la prima ed ultima del PdL, ed oggi la prima di questa nuova Forza Italia, e c’è il rischio di cadere in uno stato confusionale.
L’antidoto più efficace contro la confusione mentale sta nei punti di riferimento: ho parlato di amici che vanno e che vengono eppure, in tutti questi anni, ad ogni attraversamento di ponte, ho sempre ritrovato dalla mia parte, dal lato della coerenza, della forza delle idee e della difesa dei valori, il nostro ospite di questa sera, l’amico di tutti, al quale do il benvenuto di Catanzaro e della Calabria intera, Maurizio Gasparri.

Dobbiamo approfittare della presenza di uno degli esponenti di maggiore spessore della politica nazionale, per comprendere lo stato dei fatti, l’evoluzione e le prospettive a breve, medio e lungo termine, quindi mi limiterò ad alcune rapide considerazioni.
Tra l’autunno e l’inverno sono accaduti una serie di eventi, alcuni prevedibili, altri meno, che hanno più volte smontato e rimontato la scena della politica italiana. Siamo passati da un inefficace governo di larghe intese ad una chiara difesa di Fort Apache che a dispetto di tutti vede un esecutivo debole nell’affannoso tentativo di evitare un confronto elettorale che sarebbe nei diritti di un Paese sull’orlo di una crisi di nervi.

C’è chi protesta sempre e comunque, dalle pianure padane ai blog, chi sta a sinistra all’opposizione ma lavora per creare una futura coalizione con il Partito Democratico. Poi ci sono gli amici del Nuovo Centrodestra che quotidianamente sopportano offese e provocazioni dai loro attuali alleati; si rievoca un certo bullismo scolastico dove è sempre messo in un angolo il più debole, destinato a soccombere. Così sulla legge elettorale, sulle battaglie civili, sui temi dell’economia, c’à sempre un Renzi di turno a ricordare ai nostri fuoriusciti che non c’è alcuna assoluta ragione ideale, morale ma soprattutto politica per stare sotto lo stesso tetto del PD.

C’è però un partito, guidato oggi come ieri da un grandissimo leader, che dopo aver tentato invano una soluzione di governo unitario per l’interesse nazionale, al momento giusto ha compreso che bisognava staccare la spina e riprendere quel percorso storico di difesa dei valori che la destra italiana, tra errori macroscopici e grandi intuizioni, insegue da sempre: quel partito è Forza Italia e questo è il solo vero motivo per il quale io, come tutta la rappresentanza catanzarese, al momento della scelta non abbiamo avuto alcun dubbio per storia, tradizione, coerenza e dignità. Ne approfitto per salutare i rappresentanti di Catanzaro e della provincia che hanno aderito a Forza Italia al Congresso Nazionale e di dare gli auguri all’amica Jole Santelli nel nuovo compito di coordinatore regionale del partito.

Un partito che rappresenta milioni di italiani e parla al loro cuore, che crede ancora nelle capacità di una nazione forte di risalire la china, che ancora sente un brivido ad ascoltare l’inno nazionale sognando un’Italia forte, europea per appartenenza, ma assolutamente italiana per storia e cultura. Un’Italia che aspira a fare da traino per l’unione europea ma che non può e non deve accettare di essere la ruota di scorta ma autogovernarsi senza che nessuno possa arrogarsi il diritto di tracciare la strada.
Un’Europa intesa come unione e non più come nuovo colonialismo del terzo millennio.

Sulla scena nazionale siamo pronti al confronto, ci esalta una sfida futura con il giovane leader dei nostri avversari, quel Matteo Renzi che se avesse l’occasione di guidare per qualche mese il governo del Paese sarebbe il primo a comprendere che non sono gli slogan e la propaganda a risolvere i problemi delle famiglie, che giusto o sbagliato che sia bisogna semplicemente avere prima in testa delle idee e poi credere nella possibilità di farle diventare azioni.

C’è infine una scena regionale, sulla quale cerchiamo con i nostri assessori e con i nostri consiglieri, così come nei tanti enti locali che ancora governiamo, di mandare avanti tra tante difficoltà il processo di sviluppo della Calabria. Non siamo e non saremo mai nemici del Governatore, semmai in competizione all’interno della stessa squadra, ma continueremo, come quando abitavamo sotto lo stesso tetto, ad essere vigili e propositivi, critici ed incoraggianti, perché quello che ci unisce è sempre molto di più delle notti romane che ci hanno diviso.

Il titolo dell’incontro di questa sera è Ritorno al futuro, una fortunata serie di film di metà anni ottanta, dove il protagonista andava avanti e indietro nel tempo e cercava così di cambiare la storia: ho provato ad immaginare di essere io la protagonista, sono andata avanti di qualche mese ed ho letto i resoconti delle future elezioni. Ho visto nuovi partiti con grandi aspirazioni sciogliersi come neve al sole, non trovare risposte nella gente e ripensare alle scelte passate con l’angoscia del rimorso.

Proviamo a dirlo ai nostri vicini di casa: non c’è centrodestra al di fuori di Forza Italia e non ci sarà nel futuro, perché raccontano gli opinionisti nel 2014, o forse nel 2015, che al momento di fare una scelta di voto la gente ha fatto una scelta di campo, ed ha puntato su chi quel lato del campo lo ha rappresentato senza equilibrismi o equivoci.

Ed ogni campo che si rispetti ha limiti invalicabili e regole che non ti permettono di finire in fuorigioco.

Grazie. WANDA FERRO


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Politica.