La prostata guarisce a Reggio Emilia
Salute Emilia Romagna

La prostata guarisce a Reggio Emilia

martedì 12 febbraio, 2013

REGGIO EMILIA, 12 FEBBRAIO 2013- L’urologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia diretta dal dottor Franco Bergamaschi è all’avanguardia in Emilia Romagna con Greenlight laser che risolve definitivamente, in un solo giorno e in anestesia locale (spinale) l’ipertrofia prostatica benigna - ingrossamento della prostata (IPB ) - , un disturbo che colpisce circa l’ 80 % degli italiani over 50. L’unità urologica reggiana, già nota per l’uso di innovative tecniche chirurgiche mininvasive, si pone così tra i centri di eccellenza e di riferimento in Italia per la cura di questa patologia. Greeenlight si avvale di un nuovo laser "a raggio verde" che elimina il tessuto prostatico in eccesso, causa del problema. E' in uso da alcuni mesi al Santa Maria di Reggio Emilia a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.

“L’ipertrofia prostatica benigna”, spiega il dottor Franco Bergamaschi, direttore della Stuttura complessa di Urologia, "è la malattia più diffusa negli uomini over-50, tanto che nel nostro Paese è seconda dopo l’ipertensione arteriosa. L’IPB incide pesantemente sulla qualità di vita con sintomi come disturbi alle vie urinarie come difficoltà a urinare, urgenza e frequenza urinaria anche notturna e, nei casi più seri, completa ritenzione urinaria. Quando la prostata si ingrossa, ostacolando il passaggio dell'urina, è necessario togliere il tessuto in eccesso.

Si può fare con un laser - “La nuova metodica Greenlight, messa a punto negli Stati Uniti, sfrutta l’azione di un potente laser al triborato di litio che vaporizza con precisione millimetrica solo l’eccesso di tessuto prostatico, trasformandolo in bollicine di vapore. L’intervento mininvasivo si effettua per via endoscopica in anestesia spinale e in one day surgery.La maggior parte dei pazienti torna a casa dopo una notte di ricovero e riprende le normali attività nel giro di 2 giorni.

Rispetto alla chirurgia del passato, il laser verde non causa emoraggie in quanto determina una coaugulazione immediata dei tessuti, non causa incontinenza urinaria, impotenza ed evita le recidive. Subito dopo l’intervento i pazienti non riferiscono dolore ma una rapida e completa risoluzione dei sintomi , ripresa immediata della minzione, sintomatologia irritativa post operatoria breve e di modesta entità. E ancora: tempo di cateterismo post operatorio più breve degli interventi tradizionali, talora ridotto a poche ore . Greenlight per queste caratterische risolve inoltre l’emergenza prostata in Italia, dove l’IPB è in continuo aumento per l’invecchiamento della popolazione maschile".

Senza rischi per nessuno - “La fibra laser introdotta dal pene nell’uretra attraverso un sottile cistoscopio, vaporizza l’area malata senza alcun sanguinamento consentendo così di intervenire in tutta sicurezza su pazienti ad alto rischio, come quelli con malattie cardiovascolari e della coagulazione in cura con anticoagulanti, i quali ora possono essere operati senza più sospendere la terapia come si impone sempre per un intervento chirurgico tradizionale. Non solo, Greenlight è indicato anche nei portatori di pacemaker, in quanto non richiede impiego di energia elettrica". Obiettivo: guarigione in un giorno e subito a casa - "Negli USA e in Inghilterra, Greenlight, grazie all’assenza di sanguinamento e alla rimozione del catetere dopo poche ore, si esegue in day surgery e il paziente può essere dimesso dopo poche ore. In Italia l’obiettivo è effettuare con Greeenlight il 60- 70% della chirurgia per l’IPB con dimissioni in giornata”. Nel nostro Paese i centri che utilizzano questa tecnica sono al momento 15 con una casistica di oltre 1.000 interventi.

Vantaggi per i pazienti e per il Servizio Sanitario - Conclude il dottor Bergamaschi: "Ogni anno in Italia vengono effettuati oltre 40mila interventi di IPB, 15mila dei quali con tecniche invasive, ricovero di 3-5 giorni e occupazione di letti per 52mila. Con Greenlight in one day surgery con sosta solo notturna, l'occupazione cala a 13mila giorni: 39mila giornate-letto in meno. Ne conseguono riduzione dei tempi in lista di attesa (secondo Cittadinanzattiva sono di oltre 8 mesi), riduzione dei tempi di convalescenza e minore stress per il paziente. Minori costi per il SSN. La nuova tecnica laser impiegata con successo su più di 500mila pazienti nel mondo (alcune migliaia in Italia) è disponibile, a totale carico del Sistema Sanitario Nazionale, oltre che all’Arcispedale di Reggio in altri ospedali della Penisola.

22mila visite ogni anno - La Struttura di Urologia del Santa Maria Nuova, che nonostante la crisi finanziaria e il recente terremoto è stata potenziata con l’acquisizione delle piu’ moderne tecnologie per effettuare interventi di chirurgia mininvasiva laparoscopica su tumori prostatici e renali ( quali l’asportazione in laparoscopia del solo tumore renale con risparmio del rene) , alle quali si è aggiunto Greenlight laser per la prostata vanta 22 mila visite e oltre 2 mila interventi chirurgici all’anno. In Emilia è il principale centro urologico che utilizza avanzate tecniche chirurgiche laparoscopiche ed è anche centro di riferimento per altre regioni, come la Lombardia e il Veneto da cui provengono molti dei pazienti operati”.[MORE]


(notizia segnalata da Antonella Vignati Ferrari)


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