Modena, emergenza freddo: 28 persone ospitate nei primi venti giorni
Salute Emilia Romagna

Modena, emergenza freddo: 28 persone ospitate nei primi venti giorni

lunedì 23 dicembre, 2013

MODENA, 23 DICEMBRE 2013 - Nei primi venti giorni di attività della rete per l’emergenza freddo, a Modena sono state 28 le persone ospitate, di cui 17 maschi a Porta aperta, tre donne alla Misericordia e otto presso tre delle 12 parrocchie che hanno dato disponibilità all’accoglienza. Complessivamente, 82 persone si sono rivolte ai punti di ascolto (Centro stranieri, Centro d’ascolto della Caritas e Servizi sociali) per chiedere informazioni sul servizio. Le associazioni che si occupano del monitoraggio e di offrire beni di prima necessità come coperte e bevande calde a persone senza fissa dimora, inoltre, sono uscite tutte le sere.

A tracciare un primo bilancio del progetto, nel periodo 28 novembre - 20 dicembre, sono i soggetti coinvolti nel settore della prevenzione al disagio sociale, cioè Comune, Ausl, Policlinico, Arcidiocesi, associazioni Porta aperta, Confraternita di Misericordia, gruppo comunale Protezione civile, Croce Blu di Modena, Croce Rossa Italiana, Agesci, Vivere sicuri e City Angels, che questa mattina, lunedì 23 dicembre, in Municipio hanno siglato il rinnovo del protocollo operativo. “Il piano di emergenza freddo, che rimarrà in vigore fino al 31 marzo 2014 – evidenzia l’assessore alle Politiche sociali, sanitarie e abitative del Comune di Modena Francesca Malettiè volto a tutelare la vita delle persone senza fissa dimora o senza un’adeguata collocazione in alloggio, di notte, nel periodo invernale, durante il quale le temperature climatiche eccessivamente rigide possono arrecare gravi danni allo stato di salute. Il servizio si affianca a una serie di altre attività di sostegno a persone in situazione di disagio sociale ed economico che vengono portate avanti nell’arco di tutto l’anno e che prevedono, oltre all’ospitalità, anche la fornitura di pasti, l’accesso alle docce e altro”.

I destinatari sono tutti i cittadini, italiani e stranieri, che non hanno possibilità di trascorrere la notte in un luogo caldo e accogliente, con particolare riferimento a coloro che hanno patologie sanitarie già stabilizzate legate alla stagione rigida e che necessitano per la guarigione, non del ricovero ospedaliero, ma di un periodo di accoglienza temporanea presso una normale struttura socio-assistenziale. Il progetto prevede diverse azioni, dal monitoraggio per strada all’accoglienza in struttura, opportunamente modulate in base alla rigidità della temperatura climatica e allo stato di salute delle persone. L’attività di monitoraggio costante prevede uscite serali prevalentemente dalle 22.30 a oltre la mezzanotte nei luoghi a maggiore frequenza dei senza fissa dimora, come Stazione ferroviaria, San Cataldo, centro Storico e Novi Sad ed è garantita da volontari delle associazioni coinvolte. Anche il centro d’ascolto della Caritas dell’Arcidiocesi di Modena e Nonantola si impegna a ricevere le persone in difficoltà, garantendo loro, in base alla valutazione della situazione, la distribuzione di sacchi a pelo o coperte e vestiti pesanti.[MORE]

I livelli di accoglienza variano da quella ordinaria a quella straordinaria. La prima avviene in strutture preposte, cioè Porta aperta e Confraternita di Misericordia, o nelle 12 parrocchie che si sono rese disponibili all’accoglienza notturna e alla prima colazione, fornendo alcuni posti letto e i volontari per la gestione dell’ospitalità. In casi eccezionali, inoltre, è prevista l’attivazione di centri d’accoglienza temporanea e straordinaria in luoghi individuati dall’Amministrazione, come polisportive o parrocchie. In tutte le forme di accoglienza, gli inserimenti avvengono sempre tramite segnalazione degli operatori del Comune di Modena e in caso di situazioni patologiche, la condizione sanitaria è di norma certificata (con specificati i tempi di convalescenza) dai medici dei Pronto Soccorso del nuovo ospedale civile Sant’Agostino-Estense di Baggiovara e dell’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico. Il centro d’ascolto della Caritas può inoltre inserire direttamente, in collaborazione con i Servizi, persone con le suddette caratteristiche nella struttura di Porta aperta, all’interno della disponibilità dei dieci posti che ha in convenzione.

L’accesso ai Servizi pubblici per i cittadini italiani può avvenire tutti i giorni presso gli sportelli dei Poli sociali di residenza negli orari di apertura (tutte le mattine dalle 8.30 alle 12.30). Per i cittadini italiani non residenti, la prima accoglienza può avvenire presso gli sportelli del Centro d’Ascolto della Caritas diocesana, in via dei Servi (lunedì, giovedì e venerdì 9-11, martedì 15-17). Per i cittadini stranieri non residenti sarà inoltre aperto al pubblico uno sportello presso il Centro stranieri del Comune di Modena, con orari da lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30, dove gli operatori valuteranno un eventuale invio al servizio sociale di base. La segnalazione di persone può avvenire anche da parte delle strutture ospedaliere. Dopo i primi colloqui e la raccolta della documentazione individuale, gli sportelli valuteranno la situazione e la necessità di procedere o meno alla collocazione temporanea in struttura, procedendo all’eventuale accompagnamento.

Giovanni Cristiano


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