Sanità, parla il ministro Lorenzin: «Attacchiamo gli sprechi, no tagli lineari»
Politica Lombardia

Sanità, parla il ministro Lorenzin: «Attacchiamo gli sprechi, no tagli lineari»

venerdì 25 settembre, 2015

MILANO, 25 SETTEMBRE 2015 - Prosegue la polemica politica sui presunti tagli alla sanità, circa esami ed interventi, le cui gratuità rischiano di essere tagliate all’interno del decreto governativo. Sono infatti ben 208 le prestazioni specialistiche, nel quadro dei concetti di appropriatezza e spending review che potrebbero saltare e non essere più a carico del Servizio Sanitario. [MORE]

208 esami ritenuti inutili, 208 esami a carico dei cittadini. E se negli scorsi giorni i medici avevano minacciato lo sciopero, a parlare oggi è proprio il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. In particolare, una sollecitazione è mossa nei confronti delle Regioni, considerato che il ddl salute dovrà passare al vaglio della Conferenza Stato-Regioni. «Chiedo che le Regioni ci mettano la faccia, spiegando la ratio del provvedimento ai cittadini» è l’auspicio del ministro, rassicurando che «nessuno verrà curato di meno». Sulla polemica con i medici la Lorenzin ha voluto gettare acqua sul fuoco: «queste novità daranno più serenità ai medici». Sempre più preoccupati, tuttavia, di vedere i propri diritti ristretti, nonché la libertà d’esercizio professionale.

E preoccupati lo sono anche i cittadini, che rischiano di veder aumentare a proprie spese il bisogno di curarsi. I camici bianchi, paiono in fibrillazione, spinti dalla rivolta dei sindacati. Su tutti, la Cgil, con Stefano Cecconi, responsabile Politiche della salute secondo cui «è inaccettabile scaricare la responsabilità e il costo sulle spalle del cittadino che viene costretto a pagare». I timori, dunque, nonostante le parole di rassicurazione del ministro Lorenzin, restano.

Da più parti, il decreto continua ad essere considerato inutile e deleterio per l’attività dei medici, nonché non attinente ai compiti della politica. Il Governo, rivendica le proprie scelte, fondate su tagli mirati e non lineari, dopo una politica di austerity e di sprechi incondizionati che avrebbero messo a dura prova il sistema sanitario nazionale.

Ma quali sono esattamente i 208 esami in questione previsti dal decreto? Estrazioni e ricostruzioni sui denti, altri interventi a carico di gengive e alveoli, operazioni di radiografia, tra le quali risonanze magnetiche attinenti a colonna cervicare, toracica, lombosacrale, o muscoloscheletriche ed esami di «routine» (colesterolo, trigliceridi). Ma per il Governo l’eccesso costa 13 miliardi. Gli sprechi principali, deriverebbero proprio dalle risonanze. E su quelle a braccia, spalla, bacino e gambe «vanno posti limiti all’erogabilità», è il monito del ministro. Pesa inoltre la possibilità di sanzioni nei confronti dei medici che non si atterrano alle disposizioni del decreto. Per il Governo, la strada par dunque in salita, considerata la fervente impopolarità di questa scelta di razionalizzazione. E per Renzi, l’ennesima grana, dopo le ben note difficoltà sull’approvazione del Ddl costituzionale Boschi e sulla configurazione del nuovo Senato, in nome dell’abbandono del bicameralismo perfetto.

foto da: si24.it

Cosimo Cataleta


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