Siria, Cremlino su Trump: "Non partecipiamo alla Twitter-diplomazia"
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Siria, Cremlino su Trump: "Non partecipiamo alla Twitter-diplomazia"

mercoledì 11 aprile, 2018

MOSCA, 11 APRILE – Era nell’aria, adesso è arrivata, la risposta del Cremlino al Presidente statunitense Donald Trump, che in un tweet aveva oggi affermato “preparatevi, perché i missili arriveranno, saranno belli nuovi ed intelligenti. Non dovreste essere alleati di un animale che uccide il suo popolo e se la gode”. Chiaro ed inequivocabile, il riferimento dell’ex tycoon al presunto uso di armi chimiche nell’attacco di Duma da parte di Assad, principale alleato russo in Medio Oriente.[MORE]

“Non partecipiamo alla Twitter diplomazia, ma preferiamo approcci seri”, questo il contenuto del messaggio divulgato da Dmitri Peskov, portavoce russo, che ha poi proseguito ricordando come Mosca creda fermamente sia importante “non intraprendere passi che potrebbero danneggiare una già fragile situazione”.

Dal canto suo, Trump non sembra intenzionato ad una retromarcia ed anzi, proprio nella giornata di oggi, il Pentagono ha fatto sapere di essere “pronto a presentare operazioni militari per la Russia”. A comunicarlo è stato il segretario alla Difesa James Mattis.

L’escalation di tensione tra le due potenze non ha tuttavia lasciato indifferente la Turchia. In un durissimo comunicato del premier Binali Yildirim, Ankara ha fatto sapere che considera le schermaglie tra Washington e Mosca una “rissa da strada tra bulli, il cui prezzo rischia di essere pagato dai civili”

L’elemento scatenante dello scontro Usa-Russia è stato l’attacco portato lo scorso 7 aprile alla città di Duma da parte delle forze leali al presidente siriano Bashar el Assad, nel corso del quale sarebbero state usate armi chimiche che avrebbero causato la morte di centinaia di civili. Nonostante il coro di indignazione levatosi da tutta la comunità internazionale, Unione Europea compresa, il condizionale resta d’obbligo.

Fonti interne alla “Mezzaluna Rossa” (equivalente della nostra Croce Rossa) avrebbero infatti riferito ai media russi di non aver trovato tracce di agenti chimici. E la stessa Mosca ha bollato la notizia come una “fake news”, orchestrata ad arte per consentire agli USA di rafforzare la presenza nell’area, annunciando inoltre il dispiegamento della polizia militare nella zona a partire da domani.

Se confermata, ad ogni modo, la notizia dell’attacco con agenti chimici non sarebbe una novità per il conflitto siriano: già in passato, infatti, le forze di Assad hanno fatto uso di tali armi, con effetti devastanti soprattutto sui civili, in aperta violazione delle norme di diritto internazionale che ne vietano, espressamente, l’utilizzo.

Paolo Fernandes

Foto: thehill.com

 


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