Cosenza, 1 febbraio 2012 - L'indagine ha, inoltre, fatto emergere che tali ricoveri hanno spesso riguardato interi nuclei familiari di origine lucana e siciliana i cui componenti, di fronte alle domande poste dai militari, hanno ammesso che le 'degenze', lungi dal rivestire un carattere di urgenza sanitaria, erano in realta' state pianificate solo al fine di fornire assistenza a un congiunto ricoverato.
Nel corso delle indagini i carabinieri hanno acquisito numerose cartelle cliniche di pazienti, verificando sia gli aspetti legati agli esami eseguiti in regime di ricovero che quelli connessi alla conformita' delle prestazioni effettuate. In totale, sono state denunciate alla procura della Repubblica di Paola (Cs) 16 persone: i legali rappresentanti e i direttori sanitari delle quattro case di cura e sei medici operanti presso il pronto soccorso di una delle strutture sanitarie, reputati responsabili di truffa ai danni del Ssn, nonche' altri due soggetti per aver esercitato abusivamente la professione sanitaria di fisioterapista. Sono in corso ulteriori accertamenti tesi a quantificare il danno provocato all'erario.[MORE]
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