Estero

Turchia, Erdogan: emessi 188 mandati di cattura

ISTANBUL, 21 LUGLIO – Gli arresti di massa, posti in essere dal governo turco dopo il fallito colpo di Stato del 15 luglio 2016, sono lungi dal terminare.[MORE]

Questa mattina la procura di Istanbul ha emesso nuovi mandati di cattura nei confronti di 168 persone accusate di aver utilizzato ByLock, l'applicazione di messaggistica che, secondo gli inquirenti, veniva utilizzata dai “gulenisti” per scambiare informazioni criptate, mentre la procura di Ankara ha decretato il mandato di arresto per 20 dipendenti del ministero delle Risorse Forestali.

Intanto, è stata confermata la notizia che almeno 115 sono state arrestate a seguito delle operazioni condotte nei quartieri di Uskudar e Umraniye, sulla sponda asiatica di Istanbul, ma il numero degli arresti è destinato ad aumentare poiché i blitz delle forze governative sono ancora in atto. È stato rilevato che dal fallito golpe almeno 50mila persone sono in stato di fermo mentre 120mila hanno perso il lavoro. Tutte le persone coinvolte, secondo la procura, sono accusate di essere seguaci di Gülen, ritenuto da Recep Tayyip Erdoğan, essere il fautore del colpo di Stato tentato dai militari turchi.

La decisione del governo turco è stata giudicata dall’opposizione “sproporzionata”, nonché è stata criticata dalla comunità internazionale. Il ministro degli Esteri tedesco Sigmar Gabriel al riguardo ha affermato: “Non si può fare investimenti o viaggiare in un Paese in cui si rischia l’arresto”, dichiarazione conforme a quella del segretario generale di Amnesty International, Salil Shetty, che ha definito la strategia di Erdoğan “una caccia alle streghe motivata politicamente”

 

 

Immagine da: ultimaora.org

Caterina Apicella