Una storia tutta al femminile in scena al Grandinetti di Lamezia
Cultura e Spettacolo Calabria Catanzaro

Una storia tutta al femminile in scena al Grandinetti di Lamezia

domenica 19 gennaio, 2020

LAMEZIA TERME 19 GEN - Una storia completamente al femminile al centro della commedia “ Due donne di provincia” di Dacia Maraini   portata in scena al Teatro Comunale Grandinetti di Lamezia Terme dalla Compagnia Teatrale “Primadonne” di Cremona nell’ambito della rassegna  teatrale “ Vacantiandu” , diretta da Diego Ruiz, Nico Morelli e  Walter Vasta.

La Lombardia con questa commedia , dopo la Campania, la Sicilia, il Piemonte, il Veneto e le Marche, partecipa alla  sezione dedicata alla quinta edizione del Gran Premio del Teatro Amatoriale Italiano per la prima volta in Calabria con 14 compagnie amatoriali selezionate tra tutte le regioni italiane iscritte alla Federazione Italiana Teatro Amatoriale, i cui spettacoli hanno ottenuto il Premio Fita regionale come “ Miglior spettacolo”.

La commedia “ Due donne di provincia” per la regia di Marinella Pavanello e scritta nel 1973, ha proposto una tematica di incredibile  attualità relativa alle vicende di due donne Magda ( Maria Angela Bartoli) e Valeria ( Enza  Latella) che, finalmente libere dai ruoli di mogli e madri, intavolano, dopo essersi incontrate a  distanza di parecchi anni, un serratissimo dialogo da cui emergono  ricordi,  confidenze,  paure,  angosce, sogni. L’azione si svolge  in un monolocale del nipote di Magda dove è situato un letto a due piazze ricoperto  da  lenzuola nere oltre ad una cucina rossa, un bagno verde immersi in un grande disordine.

Proprio in questo spazio circoscritto e poco illuminato, le due donne  di provincia, appartenenti ad universi diversi,  con caratteri differenti, adattatesi alle circostanza della vita,   si confessano rivelando delle cose intime che mai avevano avuto il coraggio di dirsi e che non avevano mai ammesso a se stesse. Le differenze tra le due donne si evidenziano anche dagli abiti che indossano ma soprattutto dalle paure che non riescono ad affrontare con razionalità e dalla vivacità con la quale  discutono di  sesso. Dettagli, descrizioni, interrogativi mettono in luce atmosfere casalinghe, mansioni domestiche, i pranzi, le relazioni con i rispettivi familiari, con i figli, con se stesse e tra di loro.ma nel contempo  le due donne frenano le vibrazioni del proprio corpo assecondando le mancanze e l’assenza di desiderio nel sentirsi senza corpo e  supplendo alla carenza di contatto con gli altri, con il proprio fisico per conoscere , conoscersi e vivere.

Le due donne indagano il proprio animo guardandolo senza maschere e senza ipocrisie e mantengono sempre nei dialoghi e nei monologhi paralleli ritmo  e tonalità costanti preferendo infine lasciare tutto inalterato anziché abbandonarsi  all’auspicata libertà. Il finale della pièce, comunque, rimane aperto all’immaginazione raggiungendo il pricipale obiettivo identificabile nell’importanza dell’unione tra le donne, dell’amicizia, della solidarietà, valori non sempre condivisi dalla società patriarcale. Insomma, come srive la stessa Dacia Maraini, si tratta di «una storia di amicizia pulita con la varechina, una tenerezza raschiata con una spugna di ferro, una sensualità strigliata con detersivo al limnone, una storia femminile cancellata con alcol, cenere, candeggina, sapone».  A conclusione lo spettacolo   è stato valutato da una giuria qualificata e parteciperà al Gran Premio del Teatro Amatoriale Italiano la cui cerimonia di premiazione si svolgerà il 29 marzo sempre al Teatro Comunale Grandinetti.

Lina Latelli Nucifero


Autore
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