Attentato in Kenya, 36 lavoratori uccisi; sospetti su al-Shabab
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NAIROBI, 2 DICEMBRE 2014 – Si sospetta l'ombra di al-Shabab, dietro l'attentato che questa mattina verso l'una locale ha ucciso 36 lavoratori edili nella città di Mandera, nel nord del paese. L'assalto è stato compiuto ad opera di un gruppo di uomini armati, che ha fatto irruzione in una cava a Koromey, a circa 20 chilometri dalla contea di Mandera, dove dormivano le trentasei vittime. La contea è ai confini con la Somalia; finora l'attentato non è stato rivendicato, ma si sospetta possa essere stato perpetrato dalle forze jihadiste di al-Shabab, che controllano il paese del Corno d'Africa.
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Le indagini e il ritrovamento dei cadaveri
Secondo la polizia locale, i corpi ritrovati sono 36, e la modalità assomiglia all'attacco avvenuto il mese scorso su un autobus, dove hanno perso la vita 28 persone. Continuano le indagini per cercare di ricostruire le ragioni dell'attentato: i 36 lavoratori sembra siano stati allineati a terra prima di essere colpiti con arma da fuoco a distanza ravvicinata. Un testimone ha parlato anche di cadaveri che riportavano ferite da proiettili alla testa e al petto.
Le ipotesi sulle responsabilità di al-Shabab
Il gruppo somalo aveva rivendicato l'attentato del mese scorso contro i passeggeri del bus, spiegando che si trattava di una vendetta ai raid compiuti dalle forze di sicurezza keniote in quattro moschee di Mombasa. La rivendicazione è stata trasmessa dalla stazione radio di al-Shabab in Somalia. Non è una novità che il gruppo commetta atti terroristici in territorio keniota, specie da quando Nairobi, nel 2011, ha partecipato alla lotta contro i militanti in Somalia.
Foto: bbc.com
Dino Buonaiuto