Bersani: "Chi se ne va sbaglia, senza Pd addio sinistra. Nella manovra errori ma anche del buono"
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Bersani: "Chi se ne va sbaglia, senza Pd addio sinistra. Nella manovra errori ma anche del buono"

venerdì 6 novembre, 2015

ROMA, 6 NOVEMBRE 2015 - "Se io resto nel Pd non lo faccio perché ho una nostalgica passionaccia per la ditta, per motivi sentimentali. Lo faccio perché senza il Pd il centrosinistra non esiste perciò mi chiedo come fanno gli altri a pensare di costruirlo fuori dal Pd. La mia idea d'Italia sta qui. E se gli elettori abbandoneranno il partito, temo sia più facile che finiscano nelle braccia di Grillo piuttosto che in quelle di una sinistra che non è il Pd". Parola di Pier Luigi Bersani, che intervistato da Repubblica prende le distanze dalla mini-scissione, commentando la recente uscita dal Pd di D'Attore e Mineo. [MORE]

Un'idea diversa di Pd. Anche se, subito dopo riconosce che la posizione della minoranza "debba essere più netta, più visibile ma credo che l'alternativa noi dobbiamo costruirla nel Pd. Non sarò io, ovviamente. Sarà un altro e vedremo chi. L'alternativa è un Pd che non ammaina la sua bandiera, che non fa il partito della Nazione, che costruisce il centrosinistra ulivista, civico, riformista, moderno". Secondo l'ex segretario Pd, infatti, “dare un profilo al partito è importantissimo”. Renzi “pensa di rafforzarsi pescando qua e là, per me è il contrario. Più sei senza identità, più il tuo consenso è contendibile”. Penso per esempio all'idea della Lorenzin: a Roma un bel patto trasversale dal Pd a Forza Italia intorno a Marchini. La via maestra per la vittoria dei 5stelle".

Migliorare la legge di stabilità. Poi si sofferma sulla manovra: “in Parlamento, adesso, rafforziamo ciò che c'è di buono e correggiamo ciò che è sbagliato” per migliorare la legge. Invece sulla Sanità, dice Bersani, “finora ho assistito a un balletto diplomatico mentre sarebbe giusto raccontare alla gente come stanno le cose: già nel 2016, ma ancora di più nel 2017 e nel 2018, i tagli previsti farebbero saltare il sistema sanitario”.Giudizio negativo dell’ex sanitario sul limite ai contanti perché “il tetto a 3.000 euro facilita l'evasione a valle”: “Non è normale girare con 3.000 euro in tasca. Chi lo fa o evade o ricicla”. Tuttavia “Nell'insieme - conclude Bersani riferendosi alla manovra - ha dentro degli spunti interessanti. Ma bisogna cautelarsi sulle prospettive e puntare di più su investimenti e riduzione delle disuguaglianze”. 

Chi esce dal Pd fa il gioco della destra. Sul tema degli abbandoni del Pd a sinistra è intervenuto questa mattina anche il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, in una intervista alla Stampa: “Le uscite a sinistra spesso hanno portato come risultato di favorire gli avversari e loro così stanno facendo il gioco della destra”, sostiene il braccio destro di Renzi che tuttavia che alle elezioni Comunali di primavera tema possano ripetersi casi simili a quello di Genova, dove lo scontro a sinistra ha consentito la vittoria di Giovanni Toti, candidato di Fi e Lega: “Penso che il Pd abbia la forza per non correre questo rischio”, conclude il vicesegretario dem.


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