Bologna: trentaquattro anni dopo la strage
Cronaca Emilia Romagna

Bologna: trentaquattro anni dopo la strage

sabato 2 agosto, 2014

BOLOGNA, 02 AGOSTO 2014 – 2 agosto 1980, ore 10:25, sala d'aspetto di 2ª classe della stazione di Bologna: una bomba nascosta in una valigia abbandonata esplose all’improvviso, uccidendo ottantacinque persone e ferendone duecento.

Gli anni di Piombo e la mattina della strage

Erano gli anni bui della storia d’Italia, quelli fatti di piombo e stragi, quelli delle Brigate Rosse e del terrorismo nero, dell’omicidio Moro e della strategia della tensione. Alle 10: 25, l’ordigno detonò all’improvviso nella sala d’aspetto, l’ala ovest dell’edificio si accartocciò su se stessa e, in un attimo, 23 chilogrammi di esplosivo spazzarono via 85 vite e ne segnarono irrimediabilmente almeno altre duecento. La vittima più anziana aveva 85 anni, la più giovane, invece, era una bambina e di anni ne aveva soltanto tre.

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Le parole del ministro del Lavoro

A 34 anni di distanza, gli esecutori materiali hanno un nome e un volto, i mandanti invece sono ancora avvolti nel mistero. Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, ha incontrato a Bologna i famigliari delle vittime in occasione dell’anniversario della strage. Fra la commozione generale, Poletti ha dichiarato: «Il governo non dimentica nè la strage di Bologna, nè nessuna altra strage o atto di terrorismo. Tante volte ho partecipato al corteo, mai mi sarei immaginato di rappresentare il governo italiano. Dopo 34 anni è ancora vivo il dolore di Bologna e di tutta l'Italia ma anche della capacità di reazione. Sulla strage di Bologna si conoscono i nomi degli esecutori e si sa che fu opera del terrorismo fascista, ma mancano ancora alcune risposte su cui bisogna far luce. Il governo è impegnato in questo senso, come dimostra la declassificazione dei documenti sulle stragi che sono stati depositati all'archivio di Stato».

L’orologio fermo nella nuova ala ovest

Nella nuova ala ovest, ricostruita dopo la strage, c’è un orologio bloccato nel tempo, fermo nell’istante di un ricordo immobile, sempre puntato sulle 10:25. Si è fermato nel momento dell’esplosione e, da allora, non è più ripartito. Si è trasformato nel simbolo materiale di un ricordo, nella testimonianza-oggetto di una sanguinosa ed inutile strage, che ha pietrificato dal terrore una nazione intera e lasciato una cicatrice indelebile sul volto della città. A trentaquattro anni di distanza, Bologna continua a ricordare.

(fonte www.ilmessaggero.it)
(foto www.fanpage.it)

Elisa Lepone


Autore
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