Brief On - i consigli di Novembre #4
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Brief On - i consigli di Novembre #4

lunedì 30 novembre, 2015

SOVERATO (CZ), 30 NOVEMBRE 2015 - Eccoci giunti al secondo appuntamento di novembre con Brief On ed i suoi consigli sulle uscite discografiche. Le mini recensioni di GrooveOn hanno il solo obiettivo di stuzzicare la vostra curiosità e di coinvolgervi nell'ascolto delle nuove uscite discografiche del panorama della musica emergente

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Quiver with joy – Ghost (Zimbalam)
Ghost è un disco che si interiorizza facilemente ma, al contempo, nasconde particolari intriganti che permettono di non affaticare l'ascoltatore e lasciar viva la sua curiosità negli ascolti successivi. Il disco d'esordio dei Quiver with joy muove i suoi passi in un ambiente sintetico ed asettico accompagnandoci in fredde atmosfere oniriche. Canzoni dolci e finemente pop registrate in totale filosofia DIY con sonorità a tratti vintage o a tratti moderne. Le tematiche variano dalla complementarietà tra la vita e la morte alla effettiva messa in pratica, in passato ed in futuro, dei progetti di vita. Ma in Ghost, seppur in pochi brani, gioca un importante ruolo il theremin che affina ancora di più il sound dei Quiver with joy dando risalto al suo aspetto etereo ed intangibile.

I Carnival – Se non mi tengo volo (La Clinica Dischi)
In poco meno di mezzora I Carnival ci propongono nove tracce caratterizzate dalla loro personale attitudine rock e privi di schemi predefiniti ci sbattono in faccia il loro secondo album dal titolo Se non mi tengo volo. I testi sono semplici e diretti accompagnati da ritmi quadrati e riff ben affilati per un risultato finale che non sarà il massimo dell'originalità ma nemmeno il solito gruppo da buttar via. Le canzoni prendono dal primo ascolto grazie anche ad una buona interpretazione del cantante e grazie ad un gioco lento/veloce che tiene vivo l'ascolto. Sicuramente almeno un ascolto i liguri lo meritano e chissà come si potrebbero esprimere dal vivo...

Sakee Sed – Hardcore da Saloon (Appropolipo Records)
Il titolo è un programma e l'open track è un manifesto. Partendo da queste ferme premesse ci troviamo di fronte ad un rock viscerale che prende forma ed aspetti del tutto inconsueti muovendosi abilmente nei generi musicali e nei decenni. Ascoltando questi brani si potrebbe pensare tutto tranne che i musicisti sono solo due, ma è così. I Sakee Sed stupiscono per questo modo personale e bizzarro di composizione ed esecuzione del loro terzo album Hardcore da Saloon. Sound compatto e ritmi incessanti caratterizzati da piano e batteria che si intrecciano in maniera perfetta e brani che vengono fuori con una naturalezza disarmante. In questo caso l'ascolto è obbligatorio e la curiosità nella dimensione live di questo lavoro è tanta!

 

 

Federico Laratta

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