BTP DAY? No grazie, non siamo pronti a sacrificare i risparmi di una vita per salvare la Casta
Economia Lazio

BTP DAY? No grazie, non siamo pronti a sacrificare i risparmi di una vita per salvare la Casta

lunedì 28 novembre, 2011

ROMA, 28 NOVEMBRE 2011 - "A noi basta mezza pagina", questo il titolo in grassetto in cui i lettori di Libero si sono imbattuti ieri a pagina 13 del quotidiano. Una risposta all’iniziativa lanciata dall'Associazione Bancaria Italiana (Abi) a sostegno del nostro Paese e volta a ridare un po' di fiducia ai mercati in questo momento di crisi. [MORE]

Amiamo l’Italia, ma non siamo pronti a sacrificare i risparmi di una vita per salvare la Casta, i banchieri e i grandi gruppi monopolisti.

Sono un blogger che scrive da cinque anni su questa crisi sistemica, cerco di fare informazione libera e indipendente. Le nostre aziende chiudono, i nostri figli sono precari, i risparmi sono tutti indirizzati a finanziare un debito statale, aziendale enorme che non genera più crescita.

MOTIVI PER NON COMPRARE BTP

1. Le banche italiane, i fondi comuni, le polizze assicurative hanno già i portafogli colmi di BTP. I nostri soldi presenti sul conto corrente sono già investiti dalle banche in BTP, perché aumentarne il peso?
2. I tre pilastri su cui si fonda la ricchezza di un paese sono: la produzione, i consumi e i risparmi. La produzione l’abbiamo allontanata anni fa, i consumi sono crollati negli ultimi 4 anni, è rimasto il risparmio da un lato e il debito dall’altro. Prima o dopo, il debito si fagocita i risparmi. Il debito è il BTP.
3. La Grecia ha visto il prezzo delle loro obbligazioni crollare (e i rendimenti salire). Perché non potrebbe accadere anche all’Italia?
4. In Germania i tassi sono in rialzo, con effetto negativo sul costo del debito pubblico italiano (a parità di spread). Se i tassi tedeschi passassero dal 2% al 3% e lo spread rimanesse a 500 punti base, gli interessi sul BTP decennale salirebbero all’8%- 8,5%. Troppo alti per essere sostenibili.
5. La popolazione italiana è vecchia (età media sopra i 45 anni). Ha senso compare un debito di una nazione vecchia e senza ricambio generazionale ?
6. Il debito pubblico non sta scendendo, la spesa pubblica non diminuisce, le entrate fiscali sono in aumento. Il PIL non cresce. Lo Stato sta aumentando la stretta fiscale ammazzando la crescita. Senza crescita non si rimborsa il debito.
7. Comprando debito pubblico italiano, senza le necessarie riforme, in Italia non cambierà mai nulla.
8. La BCE non comprerà BTP all’infinito, e degli Eurobond non si sa ancora nulla, il fondo salva Stati non parte...come si fa a investire i propri risparmi con questa incertezza sul destino dell’Europa?
9. Si parla di recessione alle porte, perché dovrei acquistare obbligazioni in un momento di crisi con un rapporto Debito/Pil fuori controllo?
10. Comprare debito pubblico è un atto di carità nei confronti di un sistema bancario che, ora più che mai, è disposto a disfarsene. Non bisogna mai andare contro il trend del mercato. Comprare BTP per tentare di invertire la rotta al Titanic è pericoloso.
 

Promotore del comunicato che vi ho riportato fedelmente dall’edizione di Libero di ieri, è Mercato Libero che tramite il suo blog invita a diffondere il comunicato pubblicato sul quotidiano ieri:

“DATELO A UN AMICO, UN PARENTE... FATE GIRARE IL TESTO SU FACEBOOK, SU TWITTER...DOVE VOLETE. NON FATE COMPRARE BTP BOT, CCT, OBBLIGAZIONI BANCARIE, ASSICURAZIONI ECC ECC. FARETE SOLO UN GRAN REGALO A CHI ANCORA IGNORA LA REALE SITUAZIONE IN CUI VIVIAMO.

Sara Marci

(In video Viva l'Italia.. quella vera!)


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

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