Ciclismo, Michal Kwiatkowski è il nuovo campione del Mondo
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Ciclismo, Michal Kwiatkowski è il nuovo campione del Mondo

domenica 28 settembre, 2014

PONFERRADA (SPAGNA), 28 SETTEMBRE 2014 - Michal Kwiatkowski è il nuovo campione del mondo di ciclismo. Il ciclista polaccio ha vinto la medaglia d’oro ai Mondiali di Ponferrada con un attacco solitario nel finale di gara.

Secondo l’australiano Simon Gerrans e terzo classificato lo spagnolo Alejandro Valverde. Lontani dal traguardo gli italiani, con Sonny Cobrelli giunto tredicesimo. Tra gli azzurri le aspettative erano rivolte sul vincitore del Tour de France, Vincenzo Nibali, il quale non è riuscito a dire la sua vittima anche di una caduta ad inizio percorso. È la prima volta nella storia che un corridore polacco si aggiudica la maglia iridata.

Una gara contrassegnata dalla pioggia. Gli azzurri hanno cercato di imporre il loro ritmo, soprattutto con Giovanni Visconti e Alessandro De Marchi. Quest’ultimo era anche riuscito ad inserirsi nella fuga giusta, ma a 10 km dall’arrivo l’attacco di Kwiatkowski, che ha approfittato di un breve tratto in discesa, ha colto tutti di sorpresa. Il polacco è così arrivato in solitaria al traguardo.

«Sapevamo di non avere un finalizzatore, di avere dei limiti – ha affermato a fine gara il c.t. nella Nazionale, Davide Cassani –. I ragazzi sono stati bravissimi perché hanno corso la squadra: hanno onorato Alfredo Martini, la maglia e hanno dato il massimo». In merito alla condotta di gara ha così commentato: «L’azione di Visconti andava bene, De Marchi è stato fantastico. Sapevamo che sull’ultimo strappo c’erano corridori più forti. Rimpianti? Quando ho visto questo percorso ho pensato ad Ulissi, poi le cose sono andate diversamente».[MORE]

Sull’esito finale, invece Cassani non risparmia qualche critica ai padroni di casa spagnoli: « Gli spagnoli mi hanno sorpreso e forse hanno fatto un errore: hanno tirato tutto il giorno lasciando andare Kwiatkowski quando ha attaccato. Sappiamo che a un corridore così non puoi lasciare 100 metri alla fine di quella salita, perché arriva al traguardo».

(Immagine da gazzetta.it)

Giovanni Maria Elia


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