Crollo viadotto: Confindustria, 60 miliardi per i cantieri
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Crollo viadotto: Confindustria, 60 miliardi per i cantieri

lunedì 25 novembre, 2019

Crollo viadotto: Confindustria, 60 miliardi per i cantieri Boccia, su ex Ilva ritorno al realismo, ristrutturare Alitalia 

ROMA, 25 NOVEMBRE - "Con la Germania in difficoltà, l'economia del Nord che rallenta e il Sud in recessione, chiediamo un'operazione anticiclica infrastrutturale che vale oltre 60 miliardi di risorse, tutte già stanziate. Serve avviare le opere, creare occupazione, collegare territori, includere persone. 

È la grande priorità del Paese da affrontare con un cronoprogramma chiaro e snellendo le procedure. Basta con i tempi biblici per aprire i cantieri". Così, in un'intervista a Repubblica, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, secondo il quale con quelle risorse è possibile "risanare il territorio". 

Nell'intervista, Boccia si sofferma sull'ex Ilva, per la quale "si è tornati al realismo. Con gli approcci ideologici non si governa il Paese". "Non amiamo sotto il profilo culturale il coinvolgimento di aziende e risorse pubbliche, ma è evidente che stiamo parlando di uno dei comparti fondamentali dell'industria italiana", osserva il leader degli industriali. 

"Era molto meglio evitare questa crisi, ma a questo punto credo che nel confronto serrato tra le parti si possa adattare il piano industriale, utilizzare gli ammortizzatori sociali vista la congiuntura del mercato dell'acciaio, e mantenere la mission di realizzare l'acciaieria più sostenibile del mondo in termini ambientali, sociali e economici". 

Per Alitalia, "crediamo sia giusto insistere su un piano industriale credibile che sistemi in modo definitivo la compagnia, senza creare vincoli", dichiara Boccia. "C'è bisogno di una ristrutturazione della compagnia per consentirle di essere competitiva sul mercato. Solo così eviteremo di affidarci all'ennesimo prestito ponte a fondo perduto e pagato dalla collettività". 

Boccia definisce "di grande responsabilità" il comportamento dei sindacati sulle crisi industriali. "C'è un grido di allarme che lanciamo insieme, a partire dal Patto della Fabbrica: uscire dalla tattica e dal 'presentismo', da una perenne campagna elettorale, ed entrare nelle questioni. Con una visione di medio termine che aumenti l'occupazione e includa i giovani".


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