Eurozona, Draghi: «Tassi resteranno bassi a lungo»
Economia Lombardia

Eurozona, Draghi: «Tassi resteranno bassi a lungo»

giovedì 12 dicembre, 2013

MILANO, 12 DICEMBRE 2013 – La Bce proseguirà a portare avanti la sua politica monetaria espansiva. Infatti, come ha puntualizzato il presidente Bce, Mario Draghi parlando alla plenaria del Parlamento Ue: «I tassi, che abbiamo portato al loro livello storicamente più basso, resteranno bassi per un lungo periodo», confermando quanto si legge nel bollettino mensile dell’istituto bancario di Francoforte: «Il costo del denaro potrebbe scendere ancora se necessario».

In particolare, il numero uno dell’Eurotower ha spiegato che «le misure prese dalla Bce, ed in particolare le decisioni sui tassi di interesse, abbiano affrontato le distorsioni, alleviato pressione sui finanziamenti delle aziende non finanziarie e aiutato le piccole e medie imprese». Così, allo stesso tempo, Draghi approfitta per replicare indiretta al Commissario Ue Olli Rehn che aveva sollecitato il presidente della Bce a «convincere il comitato direttivo a definire un meccanismo di accesso al credito, partecipando ad attività simili al 'funding for lending' inglese». [MORE]

Oltre a ciò, Braghi si è soffermato anche sull'Unione bancaria, affermando che: «Non è una panacea, per eliminare la frammentazione finanziaria è necessaria ma non sufficiente a rompere il legame tra debiti sovrani e banche ma le condizioni di prestito ugualitarie si ristabiliscono solo se proseguono anche riforme e consolidamento», ribadendo che la «supervisione unica di Francoforte è il cambiamento più significativo in Europa sin dalla nascita dell'euro e confido che le altre componenti dell'unione bancaria siano approvate entro la fine della legislatura del Parlamento Ue».

 

ITALIA – Nel sopraindicato bollettino – diffuso oggi – si evidenzia che il rapporto deficit/Pil dell'Italia, si dovrebbe attestare al 3% nel 2013 rispetto l’obiettivo del 2,9% e al 2,5% nel 2014 e rispetto l'1,8% del programma di stabilità. Questo, spiega la Bce: «Si deve principalmente a un peggioramento delle condizioni economiche». Inoltre, la Bce, sottolineando che per la Ue il risanamento strutturale «è inferiore allo sforzo richiesto», pone l’attenzione sul fatto che« l'Italia è a rischio inosservanza dei parametri Ue: per questo servirebbe un'ulteriore correzione pari allo 0,4% del Pil: 6,4 miliardi».

RIPRESA EUROZONA – Sempre secondo la Bce: «Nel 2014 e nel 2015 il Pil dell'Eurozona dovrebbe registrare un lento recupero, in particolare per effetto di un certo miglioramento della domanda interna, sostenuto dall'orientamento accomodante della politica monetaria». Nello specifico, gli economisti della Bce stimano che il Pil dell'Eurozona si contrarrà dello 0,4% nel 2013 per poi crescere dell'1,1% nel 2014 e dell'1,5% nel 2015. Il tasso di inflazione – invece - è previsto all'1,4% nel 2013, all'1,1% nel 2014 e all'1,3% nel 2015.

(Fonte: Ansa)

Rosy Merola
 


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