Fiat, Marchionne: «Non ci tiriamo indietro davanti alle difficoltà italiane»
Economia Piemonte

Fiat, Marchionne: «Non ci tiriamo indietro davanti alle difficoltà italiane»

martedì 9 aprile, 2013

TORINO, 09 APRILE 2013 – Durante il suo intervento all'assemblea dei soci del Lingotto, chiamata ad approvare il bilancio 2012, l'a.d. della Fiat, Sergio Marchionne ha dichiarato: «Il nostro Paese sta attraversando una fase difficile: di sfide da affrontare, di prove da superare, di problemi da risolvere. Siamo pienamente consapevoli che l'impegno che abbiamo preso e' enorme, tanto più in un contesto di incertezza come quello attuale. Ma non ci siamo mai tirati indietro in passato e non intendiamo certo farlo ora, in un momento così delicato».

Marchionne ha specificato che: «Il ciclo che abbiamo aperto rappresenta piuttosto il contributo che la Fiat, nel suo piccolo, intende offrire al futuro del Paese. Un segnale di speranza, un segnale di impegno. Se saremo capaci di fare bene il nostro mestiere, potremo contribuire a rivalutare l'immagine dell'Italia come paese tecnologicamente avanzato, nel quale e' ancora possibile fare industria. Abbiamo già dimostrato che si può fare: a Pomigliano abbiamo creato uno stabilimento modello, il migliore d'Europa, come anche i tedeschi ci riconoscono. Non c'e' nessun motivo per cui non possiamo ripeterlo altrove». [MORE]

Successivamente, l’a.d. del Lingotto ha voluto sottolineare come la Fiat odierna sia diversa da quella di 10 anni fa: «Forse per ragioni storiche, o forse perché siamo la più grande impresa industriale privata, la Fiat e' considerata ancora da molti un'azienda italiana. Poco o nulla importa che abbiamo creato un gruppo automobilistico mondiale, capace di competere con i migliori del settore. Quella di oggi non è più la Fiat che gli italiani ricordano. A volte succede che quando si vede un figlio diventare grande, si abbia difficoltà a comprendere e ad accettarne il cambiamento, a vederlo nel ruolo di persona matura. E, in modo più o meno consapevole, si smette di capirlo. Così talvolta è anche nel rapporto tra l'Italia e i suoi cittadini verso la Fiat".

Marchionne continua evidenziando che: «Se questa azienda si è trasformata ed è cresciuta nel mondo, è stato solo per porre fine ad un isolamento che ne avrebbe pregiudicato il futuro. Lo abbiamo fatto per diventare più forti, più capaci, più consapevoli delle nostre possibilità. E questa non può essere una colpa. È più di un secolo che la storia di questa azienda e' intrecciata con la storia d'Italia. La Fiat ha partecipato allo sviluppo industriale di questo Paese, in parte lo ha stimolato. Ne ha accompagnato la crescita economica e sociale, e ne ha favorito il benessere. E, a sua volta, ne ha avuto in cambio benessere e sviluppo. Oggi, dopo 114 anni, quello spirito e' ancora vivo».

Infine, Marchionne conclude: «La Fiat oggi è un'azienda totalmente diversa da quella di una volta, è aperta e globale, lontana dall'idea che tanta parte dell'opinione pubblica può ancora avere. Non possiamo illuderci di ricreare la Fiat del passato, e non lo vogliamo. Ma intendiamo fare la nostra parte per l'Italia. Vogliamo contribuire alla costruzione di un domani che sia all'altezza delle nostre aspettative di crescita industriale, sociale e civile. Perché ci sarà sempre un pezzo di Italia in ogni Fiat che andrà in giro per il mondo, come ci sarà sempre un po' di Fiat in ognuno di noi».

(fonte: Adnkronos)

Rosy Merola
 


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