La Cassazione   annulla la condanna per omicidio  in favore di Maria Misceo
Cronaca Calabria Catanzaro

La Cassazione annulla la condanna per omicidio in favore di Maria Misceo

mercoledì 9 giugno, 2021

La Suprema Corte di Cassazione – prima  sezione penale -, nonostante il Procuratore Generale avesse chiesto la inammissibilità del ricorso,  ha annullato la sentenza  di condanna ad anni 16 di reclusione emessa a carico di Maria Misceo,  condividendo in pieno le diffuse argomentazioni giuridiche formulate dalla difesa, rappresentata dal  cassazionista  Dario Vannetiello del Foro di Napoli e dall’avvocato  Andrea Melpignano del Foro di Bari.

La donna, nipote di Giuseppe Misceo, soprannominato “il fantasma”  e capoclan del gruppo criminale operante da anni nel quartiere S. Paolo del capoluogo pugliese, era stata condannata  per  l’omicidio Donato Sifanno, freddato a  Bari il  15.02.2014 con ben diciotto colpi di kalashnikov, con arresto deciso dal Gip presso il Tribunale di Bari con provvedimento del 30.12.16.

La vittima era scampata miracolosamente a ben  tre precedenti agguati,  rispettivamente il 22.11.13, 29.11.13 e 02.12.13.

La pena inflitta a Maria Misceo fu contenuta grazie all’ aver optato  per  rito abbreviato, ulteriormente ridotta grazie  alla concessione  delle attenuanti generiche.

La decisione assunta in primo grado in data 12.07.18  fu confermata in toto il 17.10.19 dalla Corte di assise di appello  di Bari. 

La specifica accusa mossa alla Misceo era gravissima e si caratterizzava per un pluralità di allarmanti condotte : aver consegnato il giorno del delitto la micidiale arma agli esecutori materiali,  aver  effettuato servizi di controllo ed osservazione delle abitudini della vittima ed aver, infine, reso  informazioni all’organizzatore del delitto, Arcangelo Telegrafo. 

La decisione assunta dai giudici capitolini appare  clamorosa sia perché la donna  sembrava incastrata da plurimi sms avvenuti con l’organizzatore del delitto, sia perchè la ipotesi accusatoria elevata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari risultava avvalorata dall’essere divenuta definitiva la condanna inflitta agli altri partecipi del delitto di omicidio : Arcangelo Telegrafo, Emanuele Grimaldi,   Francesco Pace, gli ultimi due quali esecutori materiali.

Ora si rimane in attesa  del deposito della motivazione da parte della Suprema Corte onde verificare quale degli argomenti giuridici ha portato i Supremi Giudici  ad annullare clamorosamente la condanna inflitta.

Successivamente  gli atti verranno ritrasmessi a Bari per procedere ad un nuovo giudizio innanzi  ad una diversa sezione  della Corte di assise di appello.  


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