La Sindone icona della sofferenza
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La Sindone icona della sofferenza

martedì 18 marzo, 2014

CATANZARO, 18 MARZO 2014 - La prima iniziativa per la celebrazione dei primi 70 anni della Fondazione Betania (1944-2014) è il seminario su “La Sindone Icona della Sofferenza”: E’ aperto alla città e si terrà mercoledì 19 Marzo c.a. alle ore 10,00, presso l’auditorium di Betania di via Molise 21 in Santa Maria di Catanzaro.
A relazionare sul tema sarà Emanuela Marinelli, fra i massimi studiosi della Sindone in Italia. Con le sue ricerche e le sue note pubblicazioni sul celebre lenzuolo, l’esperta ha infatti contribuito alla nascita della sindonologia.

Seguirà una riflessione sul tema” Il costo del prendersi cura” da parte di Tullio Barni docente presso l’Università di Catanzaro.
Durante l’incontro verranno proiettate immagini inedite e documenti della Sacra Sindone oggetto di studio dell’esperta.
Emanuela Marinelli si interessa del tema da più di trent’anni. Ha fatto parte del “Centro Romano di Sindonologia” e ha tenuto centinaia di conferenze e scritto numerosi libri sulla Sindone. Coordinatrice del Comitato Organizzatore del Congresso Mondiale “Sindone 2000”, è fra i promotori del movimento “Collegamento pro Sindone”. [MORE]

“Un mistero di croce e di luce”. Con queste parole, papa Benedetto XVI ha restituito alla Sindone tutta la verità che la ricerca scientifica aveva cercato di ridimensionare. Nel 1988, infatti, con la datazione al Carbonio14, alcuni scienziati stabilirono che la Sindone risaliva all’epoca medievale. Oggi, grazie a un lavoro multidisciplinare promosso dall’Università di Padova e durato quindici anni, è stato dimostrato che quella radiodatazione è stata falsata da una contaminazione ambientale e va anticipata proprio all’epoca della morte di Gesù. Le tracce di polvere, polline e spore indirizzano verso la provenienza mediorientale; il corpo raffigurato sul lino ha subìto proprio le violenze raccontate nei Vangeli della Passione e l’immagine è stata prodotta da una eccezionale radiazione.

Per il 70° l’Amministrazione della Fondazione sta programmando altri eventi che riguarderanno, tra l’altro, alcuni pellegrinaggi non solo con le persone ospiti e gli operatori ma anche con i loro familiari. La ricorrenza è anche una opportunità per rilanciare la qualità dei servizi della Fondazione anche con un progetto di ricerca applicata dato che da qualche mese è stato aperto il Centro di Ricerca Innovazione e Sviluppo “Maria Innocenza Macrina”.

Don Biagio Amato

(Notizia segnalata da Ragionlus)
 


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