Maxi scandalo all'Eliseo. Gheddafi in fuga su una Jeep invisibile comprata da Sarkozy
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Maxi scandalo all'Eliseo. Gheddafi in fuga su una Jeep invisibile comprata da Sarkozy

mercoledì 21 settembre, 2011

ROMA 21 SETTEMBRE 2011. L’ex dittatore Muammar Gheddafi sarebbe in fuga attraverso il deserto libico, lungo i confini con il Niger, a bordo di una jeep invisibile, consegnata al rais - chiavi in mano – proprio dalla Francia di Nicolas Sarkozy.[MORE]

La jeep invisibile è un blindato anti-radar del valore stratosferico di 4 milioni di euro, venduto al leader libico dalla società francese Amesys (all'epoca I2E), con il placet dell'Eliseo che oggi è il primo partner commercial-militare dei ribelli anti-Gheddafi.

A divulgare la notizia è stato un sito d’oltralpe, Mediapart, che ha reso noto pure i documenti scambiati fra Tripoli e la Francia. La vendita del blindato era stata avallata nel 2007, da Nicolas Sarkozy, all'epoca ministro dell'Interno e da Claude Gueant, suo direttore di gabinetto e oggi responsabile degli Interni. Il 4x4 fu consegnato a Gheddafi nel 2008, quando Sarkozy era presidente. L'Eliseo non ha fatto commenti, ma si trova ora al centro di un maxi-scandalo dai risvolti imprevedibili.

Il blindato invisibile possiede un dispositivo d'avanguardia, chiamato sistema Shadow, capace di oscurare qualsiasi frequenza radio su un raggio di centro metri impedendo a qualsiasi radar la propria individuazione. Un mezzo perfetto per fuggire da qualsia posto senza essere localizzati. Il sistema montato sulla jeep può intercettare, confondere e neutralizzare missili esplosivi telecomandati e quant’altro e rilevare oltre duemila tipologie di minacce. Si attiva su presenza di un attacco e si riconfigura automaticamente in funzione della propria posizione con un sistema GPS.

Lo scandalo che coinvolge l’Eliseo tuttavia è di dimensioni molto più ampie in quanto, secondo Mediapart, il veicolo faceva parte di un maxi-contratto di fornitura di sistemi di sicurezza al regime libico, l'Homeland Security Program, firmato nel 2007. Un contratto del valore di 26 milioni e mezzo di euro. L'accordo comprendeva la vendita di equipaggiamenti per criptare le comunicazioni del regime (tre milioni di euro) ma anche per spiare internet per un valore di 12,5 milioni di euro.

Davide Rabacchin


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