Messina: se Lo Monaco lascia serve una cooperativa di tifosi
Cronaca

Messina: se Lo Monaco lascia serve una cooperativa di tifosi

venerdì 4 luglio, 2014

MESSINA, 4 LUGLIO 2014 - Pietro Lo Monaco sembra intenzionato ad abbandonare la presidenza dell'Acr Messina. L'imprenditore campano avrebbe maturato la decisione sulla base di un dissidio avvenuto con il sindaco Renato Accorinti: a quanto pare il primo cittadino avrebbe concesso lo sfruttamento dello stadio San Filippo a una società catanese per l'organizzazione dei concerti di Vasco Rossi e Jovanotti. Lo Monaco non ci sta e inveisce su Accorinti, affermando come non si stiano rispettando le promesse. Per la città sembra configurarsi una dramma di proporzioni bibliche: la Gazzetta del Sud, il principale quotidiano messinese, titolava in prima pagina e con grande clamore la notizia destinata a sconvolgere le ferie dei peloritani.[MORE]

I messinesi sono abituati a sopportare qualunque disservizio ma davanti all'ipotesi della squadra, neopromossa in Lega Pro, impossibilitata per mancanza di presidente ad affrontare il prossimo campionato, allora sono pronti alla mobilitazione di massa. Personalmente non credo sia il caso di drammatizzare, se il signor Lo Monaco voleva dirigere la società giallorossa con l'unica prospettiva di avviare un business molto ampio, allora gli consiglio di prenotare il primo aliscafo disponibile per abbandonare lo Stretto; senza prolungare ulteriormente l'agonia calcistica.

Una cooperativa di tifosi in sostituzione della classica dirigenza potrebbe essere una soluzione efficace: tutti i messinesi appassionati di calcio potrebbero diventare, con un piccolo contributo, finanziatori del club. Il messinese medio può anche disertare la messa di Natale per risparmiare sulle offerte alla Madonna ma se gli chiedessero di offrire un contributo monetario per sostenere il calcio e riportare il Messina nei campionati che gli competono, allora diverrebbe immediatamente filantropo quanto determinato. Inutile organizzare plateali proteste contro il sindaco. Esistono tante altre emergenze per le quali sarebbe opportuno "alzare la voce" nei confronti dell'amministrazione; sfiduciare il sindaco per "affari di pallone" mi sembra un paradosso tendente al ridicolo.

Fabrizio Vinci [email protected]


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