Mps, chiusa indagine: Mussari indagato per insider trading. Jp Morgan per illecito amministrativo
Cronaca Toscana

Mps, chiusa indagine: Mussari indagato per insider trading. Jp Morgan per illecito amministrativo

mercoledì 31 luglio, 2013

SIENA, 31 LUGLIO 2013 – La procura della Repubblica di Siena ha proceduto ad inviare le notifiche di conclusione delle indagini riguardanti l'inchiesta sull'acquisizione di Antonveneta da parte di Banca Monte dei Paschi di Siena. In base a quanto riferiscono fonti giudiziari, le notifiche - fatte pervenire a persone fisiche o giuridiche - sono complessivamente 11.

Nello specifico, gli indagati dalla procura di Siena per cui sono in corso le notifiche degli avvisi di conclusione indagine: l'ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, l'ex direttore generale Antonio Vigni, gli ex manager della banca Daniele Pirondini (ex cfo), Marco Morelli (ex cfo), Raffaele Giovanni Rizzi (ex capo dell'area legale), Fabrizio Rossi (ex vice direttore generale) e gli ex componenti del collegio sindacale Tommaso Di Tanno (presidente), Pietro Fabretti, Leonardo Pizzichi.

Secondo quanto emerge dall'atto d’avviso di conclusione delle indagini preliminari della Procura di Siena (fonte: La Repubblica), l'ex presidente di banca Mps, Giuseppe Mussari, risulta indagato anche per l'accusa di insider trading in relazione all'acquisizione di Banca Antonveneta: «Mussari essendo in possesso di informazioni privilegiate e, in particolare, di informazioni relative all'avvenuta stipula dell'accordo con Banco Santander per l'acquisizione di banca Antonveneta comunicava, al di fuori del normale esercizio della professione, a Enrico Bombieri, responsabile dell'investment banking di JP Morgan per l'Europa, Africa e Medio oriente, che banca Mps aveva concluso l'operazione di acquisto di Banca Antonveneta». [MORE]

In pratica, la procura contesta a Mussari il reato di insider trading per aver rivelato le stesse informazioni anche anche al sindaco di Siena Maurizio Cenni e al presidente della provincia di Siena Fabio Ceccherini. Invece, dalle carte si evince che l'ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, l'ex Dg Antonio Vigni e l'ex Cfo Daniele Pirondini, sono accusati dalla Procura di Siena anche di concorso in false comunicazioni sociali, in quanto avrebbero esposto fatti non rispondenti al vero con l'obiettivo di trarre in inganno i soci e il pubblico nel bilancio 2008 e nelle conseguenti comunicazioni sociali.

Come puntualizza la notifica di chiusura indagine: «I tre con l'intenzione di ingannare i soci e il pubblico e al fine di conseguire per sè o per altri l'ingiusto profitto  consistito nel rappresentare la complessiva operazione Fresh quale strumento di capitale in luogo di strumento di debito, nel bilancio dell'anno 2008 e nelle conseguenti comunicazioni sociali dirette ai soci e al pubblico, esponendo fatti materialmente non rispondenti al vero, ancorché oggetto di valutazioni, in modo idoneo a indurre in errore i destinatari sulla situazione economica e patrimoniale di Banca Mps cagionavano ai creditori un danno patrimoniale».

A ciò, i pm aggiungono altresì l'aggravante di aver agito al fine di occultare i reati di  concorso in manipolazione del mercato, ostacolo all'esercizio delle funzioni dell'autorità di vigilanza, falso in prospetto, per assicurarsene l'impunità».

JP MORGAN -
I pm della procura della Repubblica di Siena, a cui fa capo l'inchiesta Mps, hanno inviato anche a Jp Morgan, l'avviso di conclusione delle indagini. La banca d'affari londinesi – nello specifico - risulta indagata di reati societari e finanziari, ovverosia per illecito amministrativo, ai sensi della legge 231 del 2001. Ciò è da ricollegare alla mancata comunicazione in relazione all'emissione di titoli Fresh per un importo di un miliardo. Motivo per cui, anche Jp Morgan risulta – per gl’inquirenti - coinvolta nell'operazione di acquisizione di Antonveneta.

In base alla ricostruzione fatta dai procuratori di Siena - che da mesi si stanno occupando dell’affaire Mps – nel 2008 la Jp Morgan da Londra avrebbe emesso il miliardo di titoli Fresh, cedendoli poi a Bony. Inoltre, le due banche avrebbero elaborato un meccanismo di tutela di alcuni sottoscrittori del Fresh, garantendo loro rendimenti anche se questa tipologia di titoli ha una cedola solo se vengono distribuiti dividendi. Così facendo, le responsabilità dei pagamenti sono ricadute solamente su Mps.

Per gl’inquirenti, i suddetti accordi sono stati tenuti nascosti agli organi di vigilanza, sono le cosiddette ''indemnity side letter'', che di fatto alterano la natura del finanziamento. Ciò fa sì che la ricapitalizzazione di una parte del Fresh avrebbe mascherato - in realtà - un debito. Per Bankitalia a Mps mancavano dunque 76 milioni di patrimonio per acquistare Antonveneta.

[Approfondimento sulla vicenda Mps: Gl'intrighi del "Salotto buono": Antefatto dimissioni Mussari]

(fonte: Il Sole 24 Ore)

Rosy Merola
 


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