Mps: l'intervento dello Stato sempre più vicino
Economia Lazio

Mps: l'intervento dello Stato sempre più vicino

giovedì 22 dicembre, 2016

ROMA – 22 DICEMBRE.  La giornata di ieri è stata, probabilmente, decisiva per comprendere quale sarà il prossimo futuro di uno dei principali istituti di credito italiani.
Il tentativo di salvataggio per mano privata del Monte dei Paschi di Siena appare ormai privo di reali opportunità.

Mps è riuscito a raccogliere, attraverso la conversione dei bond subordinati e il bond Fresh - il cui contributo però è limitato e si attesterebbe a circa 200 milioni - un ammontare complessivo che si aggira intorno ai 2,2 miliardi. Dei due miliardi depositati per la conversione azionaria quasi la metà deriverebbero dal supporto dei 40mila clienti del Monte dei Paschi, mentre per l’altra metà sarebbe da imputare agli investitori istituzionali.
Si tratta di un risultato relativamente positivo e sorprendente sul versante dei risparmiatori e degli obbligazionisti. Tuttavia le speranze di raggiungere l’obiettivo posto in essere dal piano di ricapitalizzazione, vale a dire un rafforzamento patrimoniale da 5 miliardi di euro, sono molto affievolite, soprattutto dopo il deciso passo indietro da parte degli “anchor investor”, in particolare di quello che sembrava un player centrale nell’operazione di salvataggio, il Qatar, il cui fondo sovrano avrebbe dovuto garantire, nei piani di Mps, almeno un miliardo.

Per l’intervento statale è ormai questione di formalità. Quest’oggi, infatti, si riunirà a Milano un altro cda, che dovrebbe provvedere non solo a comunicare in modo definitivo i risultati relativi al piano di ricapitalizzazione del Mps, ma anche a rendere note le decisioni definitive sul futuro dell’istituto. La soluzione più probabile, rebus sic stantibus, dovrebbe essere quella di mettere la partita nelle mani del Governo, attraverso un decreto ad hoc per il salvataggio pubblico, che porterebbe lo Stato, già socio al 4%, ad essere il primo azionista di Mps.

Nel frattempo il Parlamento ha approvato la risoluzione che permette al Governo di contrarre 20 miliardi di debito in più per la risoluzione delle crisi bancarie. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan ha assicurato che "gli impatti sui risparmiatori, ove si dovesse dar vita a interventi, sarebbero assolutamente minimizzati o inesistenti". Ribadendo poi che "questa misura rafforza la capacità del sistema Italia di crescere e consolidarsi e la crescita sarà un ulteriore elemento facilitatore dei bilanci bancari".

Dalla relazione presentata in Parlamento emerge come il fondo da 20 miliardi abbia l’obiettivo di assicurare “un adeguato livello di liquidità al sistema bancario” e un programma di rafforzamento patrimoniale anche tramite “la sottoscrizione di nuove azioni”.
L’”ombrello pubblico” potrebbe estendersi anche alle altre realtà critiche come la Popolare Vicenza, Veneto Banca, Carige e anche alle quattro Bridge Bank emerse dalla risoluzione di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara.[MORE]

 

Carlo Giontella

 

Immagine da ilfoglio.it


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Economia.