'Ndrangheta: Operazione "Mamma Santissima" Alemanno, nessun mio coinvolgimento nell'inchiesta
Cronaca Calabria

'Ndrangheta: Operazione "Mamma Santissima" Alemanno, nessun mio coinvolgimento nell'inchiesta

venerdì 15 luglio, 2016

REGGIO CALABRIA - Ci sono i nomi del vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri, e dell'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, nelle carte dell'indagine "Mamma Santissima", condotta stamane dal Ros e dai Carabinieri di Reggio Calabria e coordinata dalla Procura della Repubblica Direzione distrettuale antimafia.  [MORE]

I due politici, nessuno dei quali risulta indagato, vengono citati piu' volte per confermare l'ipotesi accusatoria, ovvero la capacita' di a Paolo Romeo e Alberto Sarra, arrestati in quanto ritenuti componenti della struttura segreta che fiancheggiava il vertice della 'ndrangheta reggina, di imporre loro uomini di fiducia nelle istituzioni. I nomi dei due esponenti politici nazionali ricorrono in diverse intercettazioni con riferimento alla tornata elettorale del 2004, per il rinnovo del parlamento europeo.

Nel collegio meridionale, i candidati di riferimento del centro-destra erano Gasparri, Alemanno e Umberto Pirilli, che era all'epoca assessore regionale in Calabria. I primi due, pur avendo vinto le elezioni, rinunciarono a favore di Pirilli. In una conversazione tra Romeo e Sarra, il primo chiariva che il secondo doveva entrare in consiglio regionale, con la prospettiva di fare l'assessore in seguito a un rimpasto "perche' Peppino ha gia' posto il problema a Gasparri" ossia "che la provincia di Reggio non puo' restare senza assessore".  

Secondo l'accusa, Alberto Sarra aveva appoggiato Pirilli e Alemanno, secondo un disegno condiviso con Paolo Romeo, che miravano da un lato a consentire a Sarra di assumere un incarico da assessore regionale, e dall'altro a impedire a Giuseppe Scopelliti di abbandonare l'incarico di sindaco di Reggio Calabria, che suo malgrado aveva dovuto accettare, oer cabdidarsi alle europee. In quell'occasione, l'attuale senatore Antonio Caridi, anch'egli destinatario di una misura cautelare non eseguita in attesa dell'autorizzazione del Senato, avrebbe appoggiato Gasparri. Sarra nel 2002 subentro' a Scopelliti come consigliere regionale. Successivamente, nel 2004, a seguito della sua elezione al Parlamento europeo dopo la rinuncia di Fini, Gasparri e Alemanno, subentro' a Pirilli nell'incarico di assessore regionale.

Il nome di Gasparri, inoltre, viene fatto ai pm da un collaboratore di giustizia, Salvatore Aiello, direttore operativo della societa' mista "Fata Morgana", in merito a un'assunzione che il sindaco Scopelliti avrebbe chiesto per un cameriere di un noto bar, che secondo quanto dichiarato dal collaboratore era "amico intimo" di Gasparri.

Perquisiti casa e ufficio ex governatore Scopelliti

(AGI) - Reggio Calabria, 15 lug. - I Carabinieri hanno eseguito una perquisizione nella casa e nell' ufficio di Giuseppe Scopelliti, ex sindaco di Reggio Calabria ed ex governatore della Regione Calabria. La perquisizione e' stata eseguita nell'ambito dall'indagine "Mamma Santissima", condotta dal Ros e dai Carabinieri di Reggio Calabria e coordinata dalla DDA della citta' dello Stretto, che ha portato all'emissione di 5 ordinanze di custodia cautelare per associazione mafiosa. Secondo quanto emerso dalle indagine, a partire dal 2002, gli avvocati Paolo Romeo e Giorgio De Stefano avrebbero avuto un ruolo determinante per l'elezione di Giuseppe Scopelliti e Pietro Fuda, rispettivamente a Sindaco del Comune di Reggio Calabria e a Presidente della Provincia di Reggio Calabria, nonche' nella formazione degli organi di governo locale. Sempre secondo le indagini, l'affermazione elettorale di Scopelliti alle comunali, sull'altro candidato Demetrio Naccari Carlizzi, sarebbe da ricondurre, oltre che alla maggiore controllabilita' del primo, agli specifici interessi della criminalita' mafiosa anche nei settori dei lavori pubblici in generale, nella gestione dei fondi del Decreto Reggio e nella creazione delle societa' di servizi a capitale misto pubblico privato. 

Dda, Romeo sposto' voti da Falcomata' a Scopelliti
Paolo Romeo, l'ex parlamentare del Psdi arrestato stamane nell'ambito dell'operazione "Mamma Santissima", in occasione delle elezioni amministrative del 2002 avrebbe dirottato voti della 'ndrangheta, fino ad allora andati a beneficio dell'ex sindaco di Reggio Calabria Italo Falcomata' (padre dell'attuale primo cittadino Giuseppe, scomparso prematuramente durante il mandato amministrativo), su Giuseppe Scopelliti, poi eletto a discapito di Demetrio Naccari Carlizzi, genero e cognato, rispettivamente, di Italo e Gisueppe Falcomata', candidato sconfitto del centro-sinistra. Il particolare emerge dall'ordinanza del Gip, Domenico Santoro. Nel ricostruire gli interessi della 'ndrangheta nel settore della manutenzione e dei lavori pubblici in generale, i pm della Direzione distrettuale antimafia reggina, che hanno coordinato l'indagine "Mamma Santissima" eseguita dal Ros e dai Carabinieri del comando provinciale, parlano di Italo Falcomata' e Demetrio Naccari Carlizzi dopo avere delineato la figura di Vincenzo Carriago del cui sostegno, secondo quanto e' scritto nell'ordinanza, i due esponenti del centrosinistra avrebbero beneficiato. Al riguardo, negli atti si fa riferimento anche alle dichiarazioni di alcuni pentiti riportate in operazioni precedenti in cui le minacce subite dall'allora primo cittadino sono messe in relazione con il mancato rispetto degli impegni assunti con la cosca.

 "Non v'e' dubbio, quindi, che Falcomata' e Naccari Carlizzi - si legge nell'ordinanza - hanno beneficiato del sostegno mafioso di Carriago Vincenzo quantomeno in occasione delle consultazioni elettorali del 2001 e che in vista di quelle del 2002 Naccari Carlizzi aveva reiterato la richiesta di sostegno. L'imprenditore, invero, aveva opposto un netto rifiuto - sottolineano gli inquirenti - invocando il fatto che gli accordi raggiunti la volta precedente non erano stati rispettati e aveva anche declinato l'offerta di un'ipotesi di lavoro ammontante a 100.000.000 di lire". Sempre secondo quanto e' scritto nell'ordinanza, "la vicenda in esame, dunque, mostra come Romeo abbia intercettato l'elettorato mafioso di Falcomata' Italo e lo abbia orientato verso Scopelliti Giuseppe. In conseguenza - scrivono ancora gli inquirenti - , padrone della macchina comunale, tanto delle componenti politiche quanto di quelle amministrative, ne ha condizionato il funzionamento piegandolo alle esigenze di appartenenti alla 'ndrangheta".

Alemanno, nessun mio coinvolgimento nell'inchiesta

"Ribadisco nella maniera piu' categorica che non c'e' nessun mio coinvolgimento nell'inchiesta "mammasantissima" sull'ndrangheta. Nella fattispecie non ho mai conosciuto ne' politicamente ne' personalmente il senatore Antonio Caridi, mentre con l'ex sottosegretario regionale Alberto Sarra non intrattengo piu' alcun rapporto da almeno dieci anni. In ogni caso la mia azione nella regione Calabria e' sempre stata di natura politica ed elettorale, senza nessun coinvolgimento con ambienti o logiche di tipo affaristico". Lo dichiara in una nota Gianni Alemanno.

'Ndrangheta: infiltrati in politica, cupola segreta  
La mafia calabrese si caratterizza, ha rilevato il procuratore, per la presenza di una struttura direttiva occulta che opera in sinergia con l'organo collegiale di vertice denominato "Provincia", alla quale la struttura riservata fornisce indicazioni e scelte strategiche, "allevando" i referenti in seno alle istituzioni, determinando l'elezione di uomini di fiducia in diverse fasi elettorali, partendo dal 2001 fino al 2010, in occasioni di elezioni comunali, provinciali, regionali, fino alle elezioni per il parlamento nazionale e di quello europeo.

"Questa componente riservata - ha detto Cafiero de Raho - seleziona gli obiettivi strategici da perseguire e gestisce le relazioni con le altre organizzazioni similari inserite in un piu' vasto sistema criminale di tipo mafioso operante in Italia ed all'estero". I componenti del gruppo, definiti "segreti", in alcune intercettazioni si infiltrano, attraverso i loro referenti, negli ambiti di maggior rilievo politico, economico ed imprenditoriale in cui si articola la societa' civile.

I "riservati" sono soggetti appartenenti alla 'ndrangheta ma di estrazione non propriamente criminale, "che hanno seguito un percorso nella 'ndrangheta - scrive la Dda - pensato in funzione della loro esclusiva proiezione verso i contesti informativi, imprenditoriali, economici, finanziari, bancari, amministrativi, politico-istituzionali piu' delicati, condizionandoli e piegandoli dall'interno ai fini illeciti del sodalizio unitario".

La 'ndrangheta ha quindi evoluto il proprio modello - scrivono gli inquirenti - che e' fondato, non piu' solo sull'utilizzo di soggetti che si "mettono a disposizione", "ma anche su soggetti di propria estrazione che meglio di tutti possono garantire gli interessi dell'organizzazione". La "struttura segreta" che affiancava la "Provincia", organo di vertice della 'ndrangheta, sarebbe stata determinante in diverse tornate elettorali, riuscendo nell'intendo di far eleggere in seno alle istituzioni locali e nazionali, propri uomini di fiducia. Dalle indagini sarebbe emerso che molti appuntamenti elettorali "sono stati oggetto di condizionamento da parte della 'ndrangheta, attraverso la formazione delle liste, orientando i consensi elettorali a propria disposizione e influenzando le nomine all'interno degli organi politico-amministrativi).

"Emerge un quadro inquietante della continuita' ma anche dell'evoluzione del potere criminale esercitato dalla 'ndrangheta in Calabria e non solo - commenta Rosy Bindi, presidente della commissione antimafia - In poche settimane e' stato portato alla luce un complesso sistema di potere occulto, finalizzato a infiltrare le istituzioni, settori dell'imprenditoria, ambienti economico finanziari per favorire gli interessi delle cosche e, secondo la ricostruzione delle indagini, anche di logge massoniche"

Una struttura segreta di vertice della 'ndrangheta capace di dettare le linee strategiche dell'intera organizzazione e di interagire sistematicamente e riservatamente con gli ambienti politici, istituzionali ed imprenditoriali al fine di infiltrarli ed asservirli ai propri interessi criminali. Cosi' segreta che i nomi dei componenti erano sconosciuti alla "base" della mafia calabrese. Ed emerge il ruolo determinante del sodalizio mafioso nel condizionamento di alcuni appuntamenti elettorali in ambito comunale, provinciale, regionale, nonche' nell'individuazione di propri affiliati da proiettare nel Parlamento nazionale.

E' quanto dice l'operazione 'Mamma Santissima' condotta dai carabinieri del Ros che questa mattina ha portato all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare per associazione mafiosa nei confronti di cinque persone. E spiccano nomi di rilievo come l'ex parlamentare Paolo Romeo, l'avvocato Giorgio de Stefano, l'ex sottosegretario regionale Alberto Sarra e Francesco Chirico (al quale sono stati concessi i domiciliari), arrestati stamane.

E con loro operava, come emerge dalle 2056 pagine dell'ordinanza, il parlamentare Antonio Caridi, per il quale la Dda reggina ha chiesto al Senato l'autorizzazione all'arresto. I carabinieri hanno eseguito una perquisizione nella casa e nell'ufficio di Giuseppe Scopelliti, ex sindaco di Reggio Calabria ed ex governatore della Regione Calabria. Secondo quanto emerso dalle indagine, a partire dal 2002, Romeo e de Stefano avrebbero avuto un ruolo determinante per la sua elezione a sindaco reggino. L'indagine, come ha spiegato in conferenza stampa il procuratore capo Federico Cafiero de Raho, ha permesso di ampliare le conoscenze sulla struttura della 'ndrangheta acquisite grazie a diverse operazioni.

Notizia segnalata da: (Agi)


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