Omicidio Garlasco, il Dna sotto le unghie di Chiara appartiene a più persone
Cronaca Lombardia

Omicidio Garlasco, il Dna sotto le unghie di Chiara appartiene a più persone

lunedì 19 dicembre, 2016

GARLASCO, 19 DICEMBRE - Alberto Stasi, secondo le ultime analisi delle tracce trovate sotto le unghie di Chiara Poggi, la ragazza assassinata nella sua casa di Garlasco, il 13 agosto 2007, sembra non essere il colpevole. Apparterrebbero, invece, ad un giovane che la ragazza conosceva.[MORE]

Stasi era stato condannato definitivamente circa un anno fa, dopo due assoluzioni, ma le ultime notizie, le ultime ricerche, confermerebbero quello che Alberto ha sempre affermato, ovvero di non essere il colpevole dell'omicidio di Chiara.

Per anni, le tracce trovate sotto le unghie della ragazza, la Polizia non sarebbe riuscita ad analizzarle al meglio, ma quando la Corte d'Appello di Milano del processo-bis ha disposto una nuova perizia, eseguita dal professore Francesco De Stefano, si è scoperto che il Dna appartiene a più di un soggetto maschile, ma non ad Alberto Stasi.

A confermarlo sono le tracce di Dna trovate su una bottiglietta e su un cucchiaino. “Il cromosoma Y identifica tutti i soggetti maschi appartenenti al medesimo nucleo familiare ed esso non è utilizzabile per identificare un singolo soggetto ma, piuttosto, una famiglia”, ha asserito il professor De Stefano.

La madre di Stasi, Elisabetta Ligabò, esprime tutta la sua opinione e il suo sconforto per quello che è successo al figlio: “Non ho fatto che ripeterlo e finalmente ne ho la conferma. Mai e poi mai Alberto avrebbe potuto uccidere Chiara. Si amavano e avevano progetti in comune. La sera prima erano andati a cena insieme. Di lì a poco sarebbero partiti per le vacanze. Erano felici, uniti, erano spensierati, vivevano con la gioia e la fiducia nel futuro tipica dei giovani fidanzati. Alberto stava per laurearsi e se c’era una persona che più di ogni altra lo spronava e gli dava forza, che lo incoraggiava e lo appoggiava, quella era Chiara. Amo mio figlio, l’avrei amato anche da colpevole ma chi sa del delitto ha continuato a non parlare e a stare nascosto, scegliendo il silenzio, un silenzio terribile, asfissiante, un silenzio atroce che ha coperto e depistato. Così facendo non ha reso giustizia a una ragazza morta e, allo stesso tempo, sta uccidendo una seconda persona”.

Chiara Fossati

immagine da www.ilgiorno.it

 

 

 


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