Elezioni - Renzi: "Nessun passo indietro in caso di sconfitta PD"
Politica Lombardia

Elezioni - Renzi: "Nessun passo indietro in caso di sconfitta PD"

lunedì 26 febbraio, 2018

MILANO, 26 FEBBRAIO – Se il PD non dovesse ottenere un risultato positivo alle prossime elezioni, “non ci sarà alcun passo indietro. Il punto è cosa farà l’Italia nei prossimi anni e non cosa farò io. Trovo anzi sconcertante che il tema della campagna elettorale sia ciò che faccio io”. Con queste dichiarazioni, Matteo Renzi, intervistato durante “Italia18”, approfondimento di SkyTg24 dedicato alle prossime elezioni politiche, ha risposto alla domanda del conduttore Fabio Vitale riguardante le sue sorti dopo il voto del 4 marzo. [MORE]

“In questi mesi sono state diffuse sui social network notizie fantastiche su di me” – ha poi proseguito il Segretario dem, segnatamente riferendosi alle ultime fake-news relative ad una sua presunta cugina che grazie a lui sarebbe stata assunta come portaborse al Senato – “anzi, mi aspetto che a breve mi venga data anche la colpa dell’arrivo del Burian”. L’ex Premier ha poi rilanciato, ribadendo alcuni dei punti cardine delle proposte dem ed annunciando di essere “pronto a parlare di programmi fino a domenica, ricordando ciò che è stato fatto dai Governi a guida PD e ciò che ancora è possibile fare”.

A tal proposito, Renzi si è soffermato a snocciolare alcuni dati relativi alle iniziative economiche che potrebbero essere riproposte per combattere la povertà: “Una fetta significativa della popolazione oggi considerata povera ha ricevuto, grazie ai nostri Governi, 80€ al mese ed è stata aiutata a superare la soglia di povertà. Nove milioni di persone, oggi, ricevono dallo Stato una cifra pari a circa 1000€ in più all’anno, sulla base di provvedimenti normativi che con una flat tax, ad esempio, non starebbero più in piedi. Quest’ultima, anzi, consentirebbe effettivamente di risparmiare soltanto a chi è già ricco. Noi, invece, proponiamo di raddoppiare il reddito di inclusione (introdotto l’anno scorso) e di dare anche una mano significativa al mondo dell’associazionismo e del volontariato”.

“La nostra serietà è l’unica arma di diversità in questa campagna elettorale” – ha poi ammonito l’ex Primo Cittadino gigliato – “inoltre, il leader del centrosinistra non sono io, ma un’intera squadra. Io sono soltanto il Segretario, peraltro eletto attraverso le primarie e non mediante un software informatico. Disponiamo poi di un gruppo convincente, con Gentiloni, Minniti, Calenda e Padoan, tra gli altri, che non hanno paragoni con i truffatori scesi in campo con il Movimento 5 Stelle”. A proposito degli annunci dei suoi avversari azzurri, invece, Renzi ha commentato: “Se la destra continuerà a raccontare barzellette, non riuscirà a convincere gli Italiani. Del resto, sono proprio loro che hanno portato il nostro Paese agli alti livelli di spread che abbiamo raggiunto. Noi, invece, non abbiamo bisogno di fare fantapolitica come se fosse calciomercato, abbiamo già dei risultati convincenti da esibire”.

Uno dei principali cavalli di battaglia della coalizione di destra, ovvero il tema della legittima difesa, deve però, secondo Renzi, destare preoccupazioni: “La deriva pistolera rischia di fare il male delle nostre comunità e dei nostri figli e questo mi preoccupa. La legittima difesa – come ha ricordato – è un diritto che può e deve essere esercitato, ma entro certi limiti. Non bisogna continuare ad evocare i fantasmi del pericolo ed incentivare ad avere altri strumenti a disposizione per contrastare quest’ultimo”. Anche per questo motivo, tra gli altri, il Segretario dem considera “estremismi” le posizioni degli avversari destrorsi, con i quali si è riproposto di non allearsi per formare una eventuale compagine governativa, neppure nel caso in cui dopo il 4 marzo dovesse sorgere una necessità in tal senso.

In chiusura, non è mancata una stoccata rivolta agli ex dem fuoriusciti negli scorsi anni dal partito, ora candidati con Liberi e Uguali: “Essere di sinistra significa essere orgogliosi proprio dei risultati di questi ultimi anni, dalle unioni civili alla legge sul Terzo Settore, passando per quella sul caporalato. Essere di sinistra significa essere soddisfatti degli aiuti economici che sono stati concessi al ceto medio, avere dei valori e rispettarli. Non si è di sinistra, invece, se si fa vincere la destra: chi vota per il partito di Grasso non fa certamente vincere gli ideali marxisti o l’Internazionale Socialista, da molti invocati, ma rischia di far vincere la Lega”. Infine, alla richiesta di pronostici sui prossimi risultati elettorali, Renzi ha affermato di essere convinto di un risultato positivo e che il PD possa risultare primo partito e primo gruppo parlamentare.

 

Francesco Gagliardi

 

Fonte immagine: tg24.sky.it


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