Sicilia, al via il Crocetta bis. Spaccatura nella maggioranza
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Sicilia, al via il Crocetta bis. Spaccatura nella maggioranza

giovedì 17 aprile, 2014

PALERMO, 17 APRILE 2014 - Presentata ieri dal presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, la sua nuova giunta. Una presentazione che ha messo in evidenza la spaccatura della maggioranza, e un dissenso diffuso. Nonostante le dimissioni di Antonio Fiumefreddo, prima scelta per l'assessorato ai Beni Culturali, e l'ingresso di Giusi Furnari, il clima sembra ancora molto teso.

Crocetta, però, nel suo lungo discorso in Aula ha dichiarato: “Non sono venuto per l’ennesima guerra. Sono qui per chiedere alla mia maggioranza di fare la maggioranza e all’opposizione di fare l’opposizione. Sono disposto a risolvere i problemi ma non voglio che le questioni interne ai partiti ricadano su di me e sul mio lavoro”.[MORE]

Così il governatore, ha proposto di dare priorità, al momento, ai tre disegni di legge "salva Sicilia": il ddl pagamenti debiti con le imprese, la finanziaria-bis e il ddl sviluppo, invitando al rinvio del dialogo a dopo le elezioni europee. “Ho lanciato una sfida all’Assemblea per vedere se sono capaci di reagire, senza fughe o Aventino, con responsabilità. Ho chiesto di approvare tre disegni di legge fondamentali per salvare la Sicilia: salva-imprese, manovra-bis e ddl sviluppo. Faccio appello alla testa e al cuore di tutti”, ha infatti dichiarato Crocetta.

Ma sebbene il capogruppo dei Democratici, Baldo Gucciardi, abbia dato la sua fiducia al governatore, il deputato Antonello Cracolici, 'leader' dei cuperliani ha invece dichiarato: "L'idea che Crocetta ha dato di sè è quella di un cerchio magico che si è ridotto in cerchio tragico: inutili, pochi e buoni a nulla: altro che nuovo patto, il fallimento di questo governo sarà inevitabile".

Il presidente della Regione, dal canto suo, difende il proprio operato, fatto di risanamento dei conti, di lotta agli sprechi e alla corruzione. “In questi mesi mi sono sentito inutile - ha concluso il governatore -, avevo solo chiesto di chiudere in tempi rapidi una discussione cominciata il 15 febbraio. Sono un dirigente o no del Pd? Non mi volete? Buttatemi fuori allora, date appoggio esterno come avete fatto col governo Lombardo. Non sono convinto di essere cosi impopolare, sono convinto di essere inviso e odiato: sono disponibile ad andare in giro con ognuno di voi per verificare la misura del mio consenso”.

(Foto dal sito livesicilia.it)

Katia Portovenero

 

 


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