Solennità del Corpus Domini
Parola e Fede Calabria

Solennità del Corpus Domini

sabato 6 giugno, 2015

Vangelo della Domenica 

Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». [MORE]


I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua. E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio». Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.


Breve pensiero spirituale


Se si dovesse chiedere a qualcuno che partecipa con frequenza di Domenica o anche nei giorni feriali alla Santa Messa, cosa significa: “Questo il mio sangue dell’alleanza”, credo che siano veramente pochi quanti saprebbero rispondere. Quasi tutti viviamo la religione dell’ignoranza, della non conoscenza. Celebriamo la fede senza comprendere nulla del mistero che si vive in essa e per essa. Confessiamo la religione non della Parola, ma delle molte parole, che ognuno riempie di significati a volte contrapposti, in netta opposizione, in stridente contraddizione.
È giusto che il cristiano sappia cosa è l’alleanza e cosa è il “mio sangue dell’alleanza”. L’alleanza un patto bilaterale stipulato tra Dio e l’uomo. In questo patto, che è un vero contratto da osservare, pena il suo annullamento istantaneo, Dio si impegna a darsi come vita eterna all’uomo sulla terra e nell’eternità beata. L’uomo si impegna ad ascoltare ogni Parola che esce dalla bocca del suo Dio. Dio si impegna a fare l’uomo nuovo, inserendolo in Cristo e facendolo suo corpo e tempio dello Spirito Santo, l’uomo si impegna a vivere come vero corpo di Gesù.
Dio sempre fa ciò per cui Lui si è impegnato. Nessun suo obbligo è mai tradito, disatteso. La sua fedeltà all’alleanza non conosce alcuna infedeltà. L’uomo invece disattende i suoi obblighi, promette e non mantiene, dice di obbedire e non obbedisce, si obbliga all’ascolto ma poi cammina seguendo le inclinazioni del suo cuore e i pensieri perversi della sua mente. Nel momento in cui l’uomo tradisce il suo patto, il patto giurato, Dio nulla può fare se non invitarlo a rientrare nella fedeltà. Se non vi rientra, rimane tagliato fuori da tutti i benefici dell’alleanza.


È qui che non funziona più la nostra religione. Si vogliono i benefici dell’alleanza, ma non la nostra fedeltà ad essa. Che l’uomo non goda i benefici, anche se li pretende, lo attesta il fatto che la sua vita è un disastro spirituale. Da figlio della luce diviene figlio delle tenebre, da operatore di pace si trasforma in operatore di iniquità, da persona chiamata alla misericordia si fa uno spietato di cuore. Da membro del corpo di Cristo diviene un suo distruttore. L’infedeltà all’alleanza fa di lui una persona di tenebra e oscurità morale, spirituale, antropologica.


L’alleanza osservata fa sì che la vita di Dio diventi vita dell’uomo. L’uomo vive così una vita veramente divina. Vive una vita di povertà in spirito, misericordia, purezza di cuore, mitezza. Diviene operatore di pace, assetato di giustizia, forte nella sofferenza e nelle contrarietà, pronto a perdonare ogni offesa, testimone veritiero del Vangelo di Cristo Gesù. Divenuto per l’alleanza vero figlio della luce, come figlio della luce vive. Non conosce più le tenebre. Taglia definitivamente con il peccato, il vizio, le trasgressione contro la Parola del Signore.
L’alleanza è fatta nel sangue di Cristo Gesù. Il sangue è la vita. Anticamente si uccideva la vittima, si prendeva il suo sangue, la sua vita, e con esso si aspergeva Dio (significato dall’altare) e il popolo, per significare che ormai una sola vita avrebbe dovuto governare quanti avevano accolto e stipulato l’alleanza con il loro Dio. La sola vita è quella di Dio. Il segno che una vita nuova scorre in seno al cuore dell’uomo è data dall’osservanza dei Comandamenti, della Parola che il Signore ha loro dato e che è a fondamento dell’impegno.


Ora il Sangue di Cristo, che è vero Sangue di Dio, perché Sangue del Figlio dell’Altissimo che si è fatto vero uomo, non è dato più per essere asperso, ma bevuto. L’uomo si nutre del sangue del suo Dio perché la vita di Dio sia tutta in lui. È vita in lui se chi lo beve rispetta l’alleanza, vive secondo la Parola, vive di Cristo, in Cristo, con Cristo, altrimenti ognuno beve la propria condanna. Si è alimentato del sangue di Dio, ma non è vissuto di Dio. Si è dissetato del sangue di Cristo, ma non cammina nella Parola di Cristo. Nell’infedeltà all’alleanza non vuole vivere la vita di Dio sulla terra, la vuole però vivere nel Cielo, nell’eternità. Questo mai potrà essere. Anche l’eternità beata è il frutto dell’alleanza vissuta. La nostra fede è purissima alleanza.

 


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