Stop  allo sciopero degli autotrasportatori in Sicilia. Ma i Forconi proseguono a oltranza
Cronaca Sicilia

Stop allo sciopero degli autotrasportatori in Sicilia. Ma i Forconi proseguono a oltranza

venerdì 20 gennaio, 2012

 PALERMO, 20 GENNAIO 2012- Al risveglio del quinto giorno di protesta, nessuna certezza sembra poggiarsi su solide fondamenta. Dovrebbe terminare alla mezzanotte di oggi lo sciopero degli autotrasportatori, che da lunedì sta paralizzando l’isola, creando numerosi disagi ai cittadini.[MORE]

L'Aitras, l'Assotrasport, l'Assiotrat e i consorzi di Trapani, Palermo e Catania riporteranno i mezzi nei propri piazzali, lasciando i presidi e i punti di sensibilizzazione, in quanto scadono i cinque giorni consentiti dalla legge che regolamenta gli scioperi degli autotrasportatori. Lo ha annunciato il presidente Giuseppe Richichi, al termine dell'incontro a Palazzo d'Orleans tra i leader del movimento Forza d'urto e il governatore Raffaele Lombardo. Ma i Forconi non ci stanno e andranno avanti, conducendo da soli lo sciopero a oltranza.

Ventisei i blocchi stradali ancora attivi in sette province siciliane. Ogni presidio ha un proprio responsabile che coordina il blocco e decide chi deve superarlo. Intanto, dopo le dichiarazioni del presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, che ha denunciato infiltrazioni mafiose tra i manifestanti, è cominciato il secondo giorno di sciopero della fame di uno dei leader del Movimento dei Forconi, Martino Morsello.

Il leader non ci sta e con il suo significativo gesto si ribella alle accuse infamanti - <<Col mio gesto - sentenzia - voglio che venga accertata la verità di tali gravissime affermazioni e conoscere i nomi dei personaggi mafiosi che potrebbero essere vicini al nostro movimento. Sono sicuro che da parte di tre protagonisti, Mariano Ferro, Giuseppe Scarlata e me, che hanno costituito il movimento, non ci può essere nessuna ombra di dubbio di collegamenti con esponenti mafiosi.>>- e prosegue - << Mi rendo disponibile a collaborare con Lo Bello e i rappresentanti di categoria e le istituzioni per arrivare ad accertare eventuali infiltrazioni nel movimento>>.

E sulla protesta, è intervenuto anche Raffaele Lombardo, il quale ha dichiarato a TgCom24: <<Le rivendicazioni sono condivise e condivisibili. Sono relative, alcune, alle nostre competenze. E per questo stiamo facendo il possibile. Per quanto riguarda il resto, ho chiesto al presidente del Consiglio un incontro che credo ci sarà mercoledì mattina>> - e ha concluso – << Spero che stasera questa protesta dura si concluda. Mettere in ginocchio la Sicilia, non consentire alla gente di avere il metano per il riscaldamento, è un dramma soltanto per i siciliani>>.

 

Maria Lo Porto


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