Terrorismo, le rete di contatti di Youssef: in Italia controlli su 20 persone
Cronaca Emilia Romagna

Terrorismo, le rete di contatti di Youssef: in Italia controlli su 20 persone

giovedì 8 giugno, 2017

BOLOGNA, 8 GIUGNO - Si scava nel passato di Youssef Zaghba, il terrorista italo-marocchino che è tra gli autori degli attentati di Londra del 3 giugno. A Londra Scotland Yard ha perquisito l'abitazione di Ripple Road in cui il giovane viveva, secondo le testimonianze dei vicini, con altre cinque persone. Si tratta dello stesso quartiere di appartenenza degli altri due assalitori: il britannico di origini pachistane Khouram Butt e il marocchino Rachid Redouane. [MORE]

La perquisizione della polizia britannica sembrerebbe aver portato alla luce anche dei contatti tra gli assalitori e l'Italia: lo stesso Zaghba fu bloccato nel maggio di un anno fa dalle autorità italiane all'aeroporto Marconi di Bologna prima di imbarcarsi su un volo di sola andata per Istanbul, in un'operazione che fu il preludio di un'indagine per terrorismo internazionale aperta dalla procura di Bologna. Oggi invece gli agenti della Digos stanno ricontrollando tutti i contatti italiani che Youssef si era creato fino al gennaio 2017, nei circa 60 giorni che ha trascorso nel nostro Paese dopo aver lasciato il Marocco: le attenzioni delle autorità si concentrano su una ventina di persone, di cui dieci vengono definite “contatti stretti”.

Mentre l'indagine prende quota, ci si chiede quando e dove la vita da emigrante di Zaghba abbia imboccato la strada della radicalizzazione e del martirio. Fino a gennaio, infatti, il giovane diceva alla madre – originaria di Bologna – di stare bene e di aver rimediato uno stage come tecnico del suono a Eman Channel, un'emittente britannica interamente dedicata all'Islam. Apparente normalità, come quella ostentata dai due complici di Youssef.

Intanto l'attività investigativa di Scotland Yard va avanti, con una novità importante: ieri infatti è stato arrestato un quarto uomo, un trentenne di cui ancora non si conosce il nome e che è stato prelevato dalla sua abitazione di Barking. Non è chiaro il suo legame col commando, ma la polizia inglese ne ha divulgato il pesante capo d'accusa: “commissione, preparazione o istigazione di atti terroristici”.

Claudio Canzone

Fonte foto: quotidiano.net


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