Yara Gambirasio,a un anno dall'omicidio la scuola ricorda
Cronaca Lombardia

Yara Gambirasio,a un anno dall'omicidio la scuola ricorda

sabato 26 novembre, 2011

BERGAMO,26 NOVEMBRE 2011 – Esattamente un anno fa scompariva da Brembate Sopra ( Bergamo ) la studentessa tredicenne Yara Gambirasio che sarebbe stata poi ritrovata morta lo scorso 26 febbraio nella località di Chignolo d’Isola, a poco più di nove chilometri dal luogo della sparizione. In mattinata l’Istituto Maria Regina di Bergamo, la scuola gestita dalle Orsoline e frequentata dalla ragazza, si è fermata per ricordarla ed ha organizzato una mattinata completamente dedicata allo sport e riservata esclusivamente agli alunni della scuola e ai loro genitori.[MORE] La stessa palestra della scuola è stata intitolata alla ragazzina rapita e uccisa un anno fa.


Non solo la scuola ma tutta la comunità di Brembate si ferma oggi per ricordare la giovane vittima di un delitto che rimane tutt’ora irrisolto. Nei giorni scorsi, infatti,con l’avvicinarsi dell’anniversario della scomparsa della giovane ginnasta, si sono di nuovo accesi i riflettori sulle indagini ancora in corso e che purtroppo, fino ad oggi, non hanno portato nessuna importante novità. Ricordiamo che la giovane Yara è scomparsa da Brembate Sopra la sera del 26 novembre all’uscita della palestra nella quale, di solito,si recava per svolgere gli allenamenti di ginnastica artistica, sport che praticava con entusiasmo e ottimi risultati e dove si era recata quel pomeriggio per consegnare lo stereo per la gara prevista per la successiva domenica. Inghiottita dal buio mentre percorreva la strada che dalla palestra l’avrebbe ricondotta a casa. Scattato l’allarme le indagini sono apparse subito piuttosto difficili. Nessun testimone attendibile. Nessuna traccia trovata sul luogo della scomparsa. Gli inquirenti hanno iniziato a fare numerose ipotesi ed hanno orientato le indagini intorno al quartiere di Mapello, luogo nel quale si trovava all’ora un cantiere e dove oggi sorge un centro commerciale. Le tracce lasciate dal cellulare della ragazza indicavano infatti che l’ultima cella agganciata dall’apparecchio telefonico si trovava appunto nei pressi di quel quartiere. Fermato anche un tunisino, operaio nel cantiere, causa un’intercettazione telefonica tradotta in malo modo che sembrava indicarlo come responsabile del delitto della giovane.


 Si sono susseguite le ricerche, estese anche nelle zone vicine. Ai pochi appelli dei genitori, sempre molto riservati e composti durante l’intera vicenda, si sono aggiunti gli appelli degli inquirenti che più volte hanno chiesto e,fortunatamente ottenuto, la collaborazione dei cittadini. Il 26 febbraio del 2011,esattamente tre mesi dopo la sua scomparsa, il corpo di Yara Gambirasio viene trovato nel mezzo di un campo a Chignolo d’Isola, non molto lontano da Brembate. Sul corpo i segni della violenza. Un forte colpo alla testa, tagli sui polsi, sul collo e la schiena inferti con una lama. Le indagini sul corpo rilevano inoltre che la morte della ragazza non è stata causata dalla concomitanza delle diverse violenze subite. Chi ha aggredito la giovane, credendola morta l’ha abbandonata. Yara è morta dunque per schock e assideramento. Sugli slip e sui leggins che indossava sono state trovate tracce di Dna ed è su queste tracce che si sono,da allora in poi, concentrate le indagini.
 Il Pm che segue l’inchiesta, Letizia Ruggeri, ha predisposto i prelievi di Dna per confrontarli con quelli trovati sul corpo della vittima raccogliendone 10.000. Fino ad ora sono 8.000 quelli messi a confronto con quelli rilevati sul corpo . Sono state ascoltate circa 12.000 persone,verificati alibi e incrociato testimonianze ma non si è giunti a nessun risultato di significativa importanza. Il comandante dei Ris di Parma, Giampietro Lago, ha chiesto l’aiuto dell’FBI americano per cercare di risolvere il caso. Sono stati portati i campioni di Dna raccolti fino in America, nella speranza che grazie alle tecnologie più avanzate di cui sono dotati gli organi investigativi americani, possano risolvere questo caso così difficile e complesso e permettere di individuare il responsabile del delitto.


 Con la speranza di veder finalmente risolto il caso si celebra oggi l’nniversario della scomparsa e uccisione della piccola Yara. Celebrazioni nel segno della compostezza e riservatezza che hanno caratterizzato da subito l’intera vicenda.
Daniela Dragoni
 


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