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CARCERE DI BARI: è rivolta

Anna Ingravallo
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CARCERE DI BARI: è rivolta
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Tempo di lettura: ~2 min

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Bari, 14 giugno 2011- Basterebbero 6 mesi per risolvere il problema che sta infiammando il Carcere di Bari di zona Carrassi. Ma ancora non si fa nulla. 530 detenuti, circa il 300% in più rispetto ai posti disponibili, fa slittare il penitenziario al primo posto di prigione-lager in Italia.

A denunciarlo, è il SAPPE ( Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) , sotto la firma del suo Segretario Nazionale Pilagatti e PAOLO SAGACE, direttore a BARI dell' istituto. [MORE]Quest'ultimo con i poliziotti, è costretto ad un superlavoro visto che in camere dove al massimo dovrebbero essere ospitati 6 detenuti ve ne sono addirittura 20.

Eppure basterebbe una commissione parlamentare che decida di far decollare il prgetto delle SEZIONI DETENTIVE MODULARI (da allocare entro i muri di cinta delle carceri) e per permettere di capire (si legge nel testo del sappe online) " perchè nel tempo le carceri italiane rappresentano un tesoro da razziare per i vari costruttori".

Non è giusto che alcuni detenuti dormano ad un palmo dal soffitto ( quasi a 5 metri dal pavimento) e che il sovraffollamento riduca le condizioni sanitarie al monimo, con "rischio concreto di EPIDEMìE". Ora che la criticità è massima, si aspettano i riscontri di Autorità Sanitarie e della Magistratura di Sorveglianza.

Del resto, i detenuti sono umani. Umani che non si esclude che, per protesta, possono essere capaci di gesti estremi per farsi sentire.

 Anna INGRAVALLO

 

in foto, affollamento carcere, da archivio fotogr. http://genova.repubblica.it


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Scritto da Anna Ingravallo

Giornalista di InfoOggi

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