Caso Regeni: pressing dell'Italia, Egitto apre sui tabulati
Estero Lazio

Caso Regeni: pressing dell'Italia, Egitto apre sui tabulati

mercoledì 13 aprile, 2016

ROMA, 13 APRILE 2016 - L'Italia vuole sapere tutta la verità sul caso Regeni, e per farlo si accinge ad intraprendere nuove iniziative di pressione nei confronti dell'Egitto.[MORE]

L’incontro di ieri tra il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e l'ambasciatore al Cairo Maurizio Massari, durante il quale sono state valutate in via preliminare le nuove misure da adottare, corrisponde ad un primo passo volto a concretizzare le suddette iniziative. Al contempo la Gran Bretagna sostiene la diplomazia italiana chiedendo formalmente un'indagine «trasparente» all'Egitto. Il Cairo, da parte sua, pare si stia mostrando più accondiscendente, dato che ha riferito della possibilità di consegnare i tabulati telefonici agli inquirenti italiani, snodo cruciale per l’andamento delle indagini e principale oggetto della contesa giudiziaria. Il ministro degli Esteri Sameh Shoukry ha evocato infatti la possibilità di trasmettere i tabulati telefonici chiesti dalla Procura di Roma, ma ha avvertito che le inchieste potrebbero durare ancora mesi. Niente di concreto, ma solo la precisazione che «l'obiettivo» della richiesta dei tabulati «sarà raggiunto nel quadro di indagini per svelare la verità circa questo crimine». Il governo italiano auspica ora che le autorità egiziane si esprimano con maggiore chiarezza, per far luce sul barbaro omicidio avvenuto a Il Cairo ma soprattutto per rendere piena giustizia a Giulio Regeni.

Se così non fosse, se l’Egitto cioè dovesse mantenere la sua ambiguità in merito alle informazioni fornite, le opzioni al vaglio (stando a quanto si apprende) mirano ad un ulteriore raffreddamento dei rapporti bilaterali, a partire dalla sospensione degli accordi culturali e da un possibile warning per i ricercatori e gli studenti italiani che intendano recarsi (o già si trovano) in Egitto. Per il momento non sono previste in agenda misure più dure, come ritorsioni di tipo economico. Un’altra via da poter perseguire sarebbe quella di portare il contenzioso in sede Onu, sollevando la questione dei diritti umani in Egitto. Intanto l'ambasciatore Massari si trova a Roma dove rimarrà per diversi giorni. Dall'Europa giungono varie dichiarazioni di sostegno all'iniziativa italiana, tra cui quella londinese: il Foreign Office ha infatti sollecitato alla controparte egiziana un'investigazione «completa e trasparente», in seguito ad una petizione promossa in Gran Bretagna in ambienti accademici con cui Regeni collaborava, che ha ricevuto finora ben 10.000 firme. Venerdì e sabato il ricercatore friulano Giulio Regeni sarà il protagonista del Meeting per la Pace ad Assisi. Oltre 5mila tra studenti e docenti, provenienti da 19 regioni e 90 città italiane, saranno lì per celebrare la sua memoria.

 

Luna Isabella

(foto da today.it)


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