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Corte dei Conti, a Milano è allarme corruzione

Rosy Merola
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Corte dei Conti, a Milano è allarme corruzione
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MILANO, 22 FEBBRAIO 2012- In base a quanto affermato dalla Corte dei Conti, nel 2011 la corruzione a Milano e in Lombardia avrebbe provocato un danno all'Erario pari ad undici milioni e 375mila euro. "A vent’anni da Mani Pulite non è cambiato nulla, anzi la situazione è peggiorata", così ha dichiarato Claudio Galtieri, presidente della Corte dei Conti della Lombardia, inaugurando l’anno giudiziario lombardo con un bilancio a dir poco allarmante.

Il quadro che viene fuori dall'analisi dei 13 milioni di euro d'importo delle sentenze di condanna avvenute nel 2011, mostra un altro lato dell'evasione, quello delle "mazzette" o bustarelle", che vede coinvolti: dipendenti pubblici, politici compresi, finanzieri, dipendenti dell’Agenzia delle Entrate. A volte questi si rendono responsabili anche di reati quali abuso d’ufficio e concussione. Come ha poi aggiunto Galtieri, "Il problema è che in questi ultimi anni si sono raffinati i meccanismi di corruzione. A dimostrarlo è il caso delle consulenze esterne predisposte dalla pubblica amministrazione. Molto viene mascherato dalle consulenze perché è difficile capire cosa nascondono".

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Infatti, in base alle sentenze di condanna, la corruzione viaggia attraverso le consulenze ben pagate agli «amici» di sindaci e assessori, i comportamenti illeciti di funzionari dei settori finanziari dello Stato (guardia di finanza, Agenzia delle Entrate e Agenzie delle Dogane), assunzioni illegittime, errori chirurgici, altre omissioni dei funzionari delle Asl, comportamenti vessatori e procedimenti disciplinari illegittimi nei confronti di dipendenti pubblici da parte dei loro dirigenti, ma anche assenze con certificati medici falsi.

A ciò si aggiunge il "diffuso disordine contabile nella gestione risorse di un Comune milanese", i 53 milioni di euro di danni per frodi comunitarie e le eccessive prescrizioni dei medici di farmaci. E poi, quello che adesso preoccupa, visto la portata dell'evento, è l’Expo 2015, sorvegliata speciale. Secondo Antonio Caruso, procuratore regionale della Corte, oltre alla "esterma gravità delle risultanze delle indagini passate, ma soprattutto per il timore di espansione del fenomeno corruttivo, hanno reso necessaria un’attenzione particolare". In altre parole, il rischio di possibili infiltrazione mafiosa, in generale, confermata anche dalla Dda, resta altissimo.

(Fonti: La Repubblica, Leggo)

Rosy Merola
 


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Scritto da Rosy Merola

Giornalista di InfoOggi

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