Delitto Meredith, la sentenza attesa per stasera. Amanda scrive alla famiglia Kercher
Cronaca Toscana

Delitto Meredith, la sentenza attesa per stasera. Amanda scrive alla famiglia Kercher

giovedì 30 gennaio, 2014

FIRENZE, 30 GENNAIO 2014 - Attesa per stasera a Firenze la sentenza per il delitto di Meredith Kercher, studentessa uccisa a Perugia la notte tra l'1 e il 2 Novembre del 2007. Una vicenda lunga sei anni, che cominciò quella mattina di Novembre, quando il corpo della giovane venne ritrovato dai coinquilini, Amanda, 20 anni, e Raffaele, 24, e dagli agenti della polizia postale. Solo quattro giorni dopo i due vengono arrestati insieme a Patrick Lumumba, accusato da Amanda di essere l’assassino. Lumumba risulterà poi innocente.

Quando sul manico di un coltello da cucina, trovato in casa di Sollecito, la Scientifica penserà di aver trovato il dna di Amanda, ma non quello della vittima, e tracce sul cuscino di Meredith faranno entrare in scena una terza persona, Rudy Guede, i pm non hanno dubbi: Meredith sarebbe stata uccisa dai tre durante un tentativo di violenza sessuale. Secondo l'accusa Amanda avrebbe usato il coltello mentre gli altri due la immobilizzavano.[MORE] Dopo la condanna a 30 anni per Guede e il rinvio a giudizio per Amanda e Raffaele, con la riapertura del processo nel 2009, l'accusa torna ad essere quella di omicidio volontario aggravato da futili motivi e violenza sessuale. Amanda, in più, viene accusata anche di calunnia nei confronti di Lumumba. Dopo un anno la condanna: la Corte d’Assise di Perugia decide per ventisei anni di carcere per lei e venticinque per lui. Qualche giorno dopo arriva anche la sentenza d’appello per Guede, che grazie alle attenuanti ottiene la riduzione a sedici anni anzichè trenta.

Nel 2011 una nuova perizia sul gancio del reggiseno di Meredith, dove sarebbe stato trovato il dna di Sollecito, sebbene sia stato repertato molto dopo e la prova potrebbe essere stata contaminata, e ancora analisi sul coltello, mettono in discussione le prime conclusioni. Così nell'Ottobre del 2011 la Corte d’Assise d’appello assolve Amanda e Raffaele "per non aver commesso il fatto", decisione che verrà annullata con rinvio, nel Marzo scorso, dalla Cassazione. Nel Settembre 2013 riprende il processo a Firenze, e una nuova perizia conferma che sul coltello vi è il dna di Amanda. I pm adesso chiedono trent'anni per lei e ventisei per lui, e cambia il movente che ora sarebbe: una lite finita male tra Amanda e Meredith per futili motivi.

Oggi si attende la senteza, e intanto giunge la notizia che Amanda Knox avrebbe scritto una lettera a Stephanie, sorella di Meredith. La missiva, da quanto si apprende, non è stata mai aperta: "Non sento ancora il bisogno di parlare con lei". "Dobbiamo sopportare il sistema giudiziario italiano, ma vorremmo che il processo finisse. Il verdetto non sarà una rivincita", dice Stephanie al Corriere.

(Foto dal sito ilmattino.it)

Katia Portovenero


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