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Giuseppe Conte, in occasione del "Global Summit on COVID-19. Il dettaglio. Testo integrale con Video

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Giuseppe Conte, in occasione del "Global Summit on COVID-19. Il dettaglio. Testo integrale con Video
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ROMA, 9 LUG - Il video messaggio del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in occasione del "Global Summit on COVID-19 and the World of Work - Building a better future of work", organizzato dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL).
Direttore Generale, Signore e Signori,

sono molto orgoglioso di poter rivolgere a tutti voi il mio saluto personale e dell’Italia intera in un momento storico così difficile, nel quale le nostre vite, le nostre abitudini, il nostro stesso lavoro devono fare i conti con gli effetti del COVID-19.

Abbiamo vissuto uno shock senza precedenti, da cui stiamo finalmente e faticosamente uscendo; ma non possiamo pensare di ritornare semplicemente allo status quo ante.

La pandemia ci ha uniti nel dolore per le gravi perdite umane e nella pesante crisi economica, che è già costata oltre 400 milioni di posti di lavoro nel mondo. Ed è con la stessa unità, con la stessa coesione che dobbiamo ricercare una strada comune per il rilancio dell’economia.

L’Italia è stata uno dei primi Paesi colpiti dal coronavirus. E ora è pronta a fornire alla comunità internazionale il suo contributo di riflessione sul mondo del lavoro, a beneficio delle imprese. Al pari di altri Paesi, il Governo italiano si è adoperato in seguito alla crisi sanitaria per dare un forte stimolo al rilancio dell’economia, giungendo a promuovere sino ad oggi interventi d’emergenza del valore di oltre 80 miliardi di Euro, a favore di cittadini, lavoratori, imprese. Ma sappiamo che per vincere questa sfida dobbiamo produrre uno sforzo collettivo, che l’Italia è pronta a sostenere anche nel ruolo di Presidenza del G20 che rivestirà a partire dal prossimo 1° dicembre.

Una delle lezioni apprese da questa esperienza durissima che ha accomunato i nostri Paesi è che dobbiamo recuperare il più profondo significato della dimensione antropologica e culturale del lavoro.

Il lavoro non è solo fonte di reddito, non è solo un fattore di produzione.

Il lavoro è una delle determinanti della qualità della vita, è uno dei fattori che costruisce il senso stesso della vita: è lo spazio nel quale si sviluppa – e il richiamo alla Costituzione Italiana è esplicito - la personalità umana e attraverso il quale ogni persona realizza sé stessa, contribuendo al progresso materiale e spirituale dell’intera società. E’ anche, e forse soprattutto per questo, che dobbiamo tutelarlo.

Qualche settimana fa, in linea con l’approccio “tripartitico” dell’OIL che vede agire in sintonia Governi, lavoratori e datori di lavoro, ho promosso un progetto coraggioso e condiviso per il futuro dell’Italia e dei nostri figli.

Si è trattato di un esercizio unico e affascinante: insieme alle principali forze economiche, sociali e culturali del Paese abbiamo assunto l’impegno a favorire il rilancio dell’economia italiana intorno a tre linee strategiche: Modernizzazione del Paese; Transizione ecologica; Inclusione sociale, anche territoriale e, non ultima, di genere. L’ OIL ha infatti indicato come siano le donne a subire le maggiori conseguenze socio-economiche della crisi, sia perché maggiormente presenti nei settori più colpiti dalla pandemia, sia perché principali vittime delle possibili distorsioni nella gestione degli spazi di vita e di lavoro causate da una non adeguata normazione dello smart working.

Abbiamo quindi lanciato un piano ambizioso che intendiamo inscrivere nel quadro europeo, volto in primo luogo a tutelare il mercato unico e a realizzare gli obiettivi condivisi con i partner dell’Unione Europea: un’Europa che vogliamo più verde, più digitale e più inclusiva. L’Italia c’è.

La ripartenza deve dunque necessariamente passare per un lavoro produttivo, liberamente scelto e dignitoso per tutti, secondo lo spirito della Dichiarazione del Centenario dell’OIL dello scorso anno.

Oggi questo impegno è ancora più attuale, per imboccare con maggiore determinazione un nuovo cammino che ponga al centro il benessere degli individui e della comunità, promosso in maniera equa e sostenibile in tutte le regioni del mondo e che non lasci indietro nessuno.

Grazie, buon lavoro.


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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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