L'Aquila: Commissione grandi rischi rinviata a giudizio
L’AQUILA, 25 MAGGIO – Il Gup del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella ha rinviato a giudizio i sette componenti della Commissione grandi rischi con l’accusa di omicidio colposo plurimo e lesioni in riferimento al tragico terremoto del 6 aprile 2009.[MORE]
Secondo l’accusa formulata dalla procura dell’Aquila il 31 marzo 2009, 6 giorni prima del terremoto che ha sconvolto la città, la Commissione avrebbe fatto dichiarazioni rassicuranti che avrebbero indotto molti aquilani a rimanere nelle loro case. La Commissione si era riunita arrivando a stabilire che non vi fosse necessità di diffondere segnali d’allerta nonostante i numerosi fenomeni sismici segnalati dalla popolazione nei giorni precedenti. Dopo aver analizzato il verbale relativo alla riunione del 31 marzo 2009 la procura contesta "una valutazione del rischio sismico approssimativa, generica e inefficace in relazione alla attività della commissione e ai doveri di prevenzione e previsione del rischio sismico". Le informazioni sono inoltre ritenute “imprecise, incomplete e contraddittorie sulla pericolosità dell’attività sismica vanificando le attività di tutela della popolazione”.
Nell’avviso di garanzia e di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei sette accusati si possono leggere dichiarazioni e alcuni brani degli indagati messi a verbale nella riunione del 31 marzo: “non è possibile fare previsioni” (Boschi), “la semplice osservazione di molti piccoli terremoti non costituisce fenomeno precursore” (Boschi), “improbabile il rischio a breve di una forte scossa come quella del 1703” (Boschi), “non c’è nessun motivo per cui si possa dire che una sequenza di scosse a bassa magnitudo possa essere considerata precursore di un forte evento” (Barberi), “le registrazioni delle scosse sono caratterizzate da forti picchi di accelerazione, ma con spostamenti spettrali molto contenuti, di pochi millimetri, e perciò difficilmente in grado di produrre danni alle strutture” (Calvi).
Durante l’udienza in composizione monocratica fissata per il 20 settembre dovranno rispondere Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Franco Barberi, presidente vicario della Commissione grandi rischi, Bernardo De Bernardinis, vice capo del settore tecnico operativo del dipartimento nazionale di Protezione civile, Enzo Boschi, presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Gian Michele Calvi, direttore della fondazione Eucentre e responsabile del Progetto case, Claudio Eva ordinario di Fisica all'Università di Genova e Mauro Dolce, direttore dell'ufficio Rischio sismico del dipartimento di Protezione civile.
Grande soddisfazione da parte dei familiari delle vittime e della popolazione aquilana. L’accusa non può certo aiutare alla ricostruzione fisica di una città ancora fantasma e alla ricostruzione morale di una popolazione che ha perso familiari, case, lavoro, monumenti ed opere, simboli di un’identità forte come quella del popolo abruzzese. Può però costituire, se non altro, un grande monito per il futuro con la speranza che tali tragedie non vengano dimenticate e possano costituire importanti spunti di riflessione.
Filomena Maria Fittipaldi
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