ROMA, 27 GIUNGO 2012. – Con 393 sì, 74 no e 46 astenuti, la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge recante “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita". La riforma del lavoro è dunque legge dello Stato, e al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ora il compito di firmarla. [MORE]
Soddisfatta il Ministro Elsa Fornero, cui il Presidente del Consiglio Mario Monti ha confermato la propria fiducia, dopo le dure contestazioni innescate dall’intervista rilasciata dal Ministro al Wall Street Journal, nel corso della quale aveva dichiarato "Il lavoro non è un diritto, deve essere guadagnato, anche attraverso il sacrificio".
L’approvazione del ddl secondo il comunicato stampa diffuso dall’ufficio del Ministro produrrà una distribuzione più equa delle tutele dell’impiego, un più efficiente ed equo assetto degli ammortizzatori sociali, nonché l’instaurazione di rapporti di lavoro più stabili, attraverso la conferma del contratto di lavoro a tempo indeterminato come contratto dominante.
La riforma del lavoro, apprezzata in Europa, resta invece un “guazzabuglio iniquo e inadeguato” per i Sindacati , che hanno presidiato l’area di Montecitorio nella giornata di ieri e per tutto il corso della giornata di oggi, nel tentativo di dissuadere il Parlamento dall’approvazione del testo.
Non meno critiche le parole del Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, secondo cui "Destrutturare l'articolo 18 senza un adeguato sistema di ammortizzatori sociali non basterà né agli imprenditori italiani né a quelli stranieri per considerare il nostro Paese un posto più conveniente in cui investire".
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