TORINO, 13 OTTOBRE 2013 - La manifestazione organizzata ieri dalla Lega Nord nel capoluogo piemontese fa discutere. E riafferma l'intenzione di difendere la legge Bossi-Fini. In prima linea Maroni, che ribadisce lo status di clandestini per gli immigrati e propone il pattugliamento delle coste.[MORE]
Le parole pronunciate ieri dal governatore della Lombardia, Roberto Maroni, sul palco della manifestazione torinese sono chiare: «Piemonte, Lombardia e Veneto non accoglieranno gli immigrati perché non sono rifugiati». Arrivano con forza quindi le dichiarazioni della Lega, che vuole confermare tutto il proprio sostegno alla legge più discussa delle ultime settimane, la Bossi-Fini.
La campagna contro gli immigrati rappresenta da sempre uno dei baluardi del "Partito del Nord", che non vuole cedere sulla definizione dello status degli immigrati, considerati senza alcuna possibilità di distinzione illegali e clandestini, non rifugiati di guerra o perseguitati politici.
Tuttavia, Maroni ha voluto precisare che non si è trattato di una manifestazione razzista e che la proposta concreta della Lega per arginare il fenomeno dell'immigrazione è un pattugliamento massiccio delle coste e il conseguente respingimento dei barconi, come era stato fatto durante il suo mandato al Ministero degli Interni.
La risposta di gruppi antagonisti, centri sociali e altri gruppi di protesta non si è fatta attendere, sfociando purtroppo in alcuni casi in manifestazione di dissenso violenta. Un carabiniere e un dirigente della polizia sono rimasti feriti e si sono verificati lanci di uova ed esplosioni di petardi.
Valentina Vitali
(Foto: leganordusmatevelate.blogspot.com)
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