MILANO, 5 MARZO 2014 - Si avanzano le prime ipotesi sull'impatto dell'imposta sui beni immobili. Secondo le previsioni e prendendo in considerazione l'applicazione dell'aliquota base all'uno per mille, la Lombardia sarà la regione più colpita dalla Tasi, insieme a Lazio e Veneto. I proprietari di immobili in queste regioni, infatti, dovranno versare rispettivamente un totale di circa 660 milioni, 480 milioni e 354 milioni di euro. Se la Lombardia si trova in cima alla classifica delle regioni più colpite, al fondo si trovano invece la Basilicata con 23 milioni di euro, il Molise con 17 milioni e la Valle d'Aosta con 14 milioni.
Per la quantificazione dettagliata delle somme da versare in tutto il paese, sarà necessario attendere i dati dell'Ufficio studi della Cgia. Per il momento, il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi ha dichiarato che la cifra totale stimata di poco più 3,8 miliardi di euro «è molto prudenziale, in virtù del fatto che i sindaci avranno la possibilità di aumentare ulteriormente l'aliquota. Pertanto, è molto probabile che alla fine il gettito complessivo sarà superiore a quanto da noi preventivato».[MORE]
Se la Tasi andrà di fatto a sostituire l'Imu sulla prima casa, per quanto riguarda seconde/terze abitazioni e costruzioni ad uso industriale e produttivo la nuova imposta andrà ad aggiungersi alla precedente Imu, provocando un aumento del carico fiscale. Proprio secondo quanto riferito da Bortolussi, «la preoccupazione è rivolta soprattutto agli effetti che l'Imu e la Tasi avranno sui capannoni».
Inoltre, Bortolussi ha rivolto un pensiero anche alle attività commerciali in difficoltà, dichiarando: «Molti imprenditori hanno chiuso e sono sommersi dai debiti (...) Come faranno a pagare l'Imu su un immobile che non genera nessun reddito? Forse è giunto il momento che la politica intervenga ed esoneri il pagamento per i proprietari che si trovano in questa situazione».
Valentina Vitali
(Foto: economia.panorama.it)
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